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A Rovigo il record veneto di anziani non autosufficienti: sono più di 11 mila tra gli over 65

Dopo anni di battaglie e appelli, il Governo ha finalmente approvato l’annoso disegno di legge delega sulla non autosufficienza. Una misura che promette di dare dignità e servizi agli anziani incapaci di badare a loro stessi, ma anche ai tanti familiari costretti a sacrificare ore di lavoro e di vita per seguire i propri cari nelle azioni quotidiane.

In Polesine il problema è particolarmente sentito perché, come rilevano i dati dello Spi Cgil del Veneto, il territorio ospita il maggior numero di ultra 65enni non autosufficienti, rispetto alla popolazione anziana residente. In provincia sono circa 11 mila (il 18 per cento del totale) gli over 65 che devono essere assistiti quotidianamente, anche nelle operazioni più elementari come alzarsi dal letto, lavarsi, nutrirsi e andare in bagno. Fra loro, circa l’80 per cento ha più di 80 anni perché è questa, in genere, l’età in cui le malattie croniche possono diventare invalidanti.

In Polesine 5mila 764 over 65 ricevono l’indennità di accompagnamento
Nel 2022 l’Inps ha erogato in provincia 5mila 764 indennità di accompagnamento, prestazioni economiche (525,17 euro mensili quest’anno) riservate, su richiesta, a soggetti che devono essere assistiti per compiere gli atti quotidiani della vita. In pratica, il 9 per cento degli ultra 65enni polesani usufruisce di questo sostegno: il 2,8 per cento degli anziani con età compresa fra i 65 e i 79 anni e il 10,6 per cento degli ultra 80enni.

Colpisce il dato per cui l’84 per cento degli anziani polesani non autosufficienti debba fare totale affidamento sui propri cari, chiamati in tale contesto caregiver, e sulle assistenti familiari che, fra regolari e non regolari, in provincia sono circa 4mila. Il restante 16 per cento è ospitato nelle case di riposo, che in questi mesi stanno vivendo un momento complesso, soprattutto a causa del caro bollette. Gli anziani non autosufficienti ricoverati nelle Rsa polesane sono circa mille 800, sommando strutture pubbliche e private.

Biancardi (Spi Cgil Rovigo): “Bene la legge sulla non autosufficienza, vigileremo sull’attuazione”
“L’approvazione della legge nazionale sulla non autosufficienza è un’ottima notizia- conferma Nicoletta Biancardi, segretaria generale dello Spi Cgil di Rovigo-, ma siamo ancora a una fase embrionale in quanto mancano ancora diversi passaggi. Il nostro pressante appello e le nostre battaglie hanno raggiunto l’obiettivo, seppure in extremis. Ora vigileremo e monitoreremo. L’importante è che la condizione di questi anziani, delle loro famiglie e degli assistenti familiari trovi la dignità e l’attenzione che merita. Il problema della non autosufficienza, come visto, non coinvolge solo i diretti interessati ma anche chi se ne prende cura”.

Più risorse per l’assistenza domiciliare, con un’occhio di riguardo per famiglie e lavoratori
“Finalmente- prosegue la segretaria generale Biancardi- c’è una legge nazionale che, seguendo molte indicazioni del sindacato, permette un nuovo approccio nei confronti degli anziani non autosufficienti che, con l’invecchiamento della popolazione, saranno in numero sempre maggiore. La normativa prevede, in particolare, l’incremento degli stanziamenti per l’assistenza domiciliare, il potenziamento della teleassistenza e della tecnologia domotica. Il disegno di legge delega prevede inoltre l’approvazione di leggi regionali, che riconoscano la figura del caregiver familiare promuovendo la conciliazione dei tempi di vita, di lavoro, di assistenza e tutelando la salute fisica e psicologica. Una rivoluzione per migliaia di famiglie, alle prese con quella che viene definita la pandemia del nuovo millennio, ovvero la non autosufficienza”.

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