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ANPI: PER UNA INIZIATIVA DI PACE

Il Comitato Nazionale dell’ANPI ribadisce l’orrore e la condanna per il recente, criminale massacro di israeliani da parte di Hamas e per i bombardamenti su Gaza decisi come ritorsione dalle autorità israeliane. In pochi giorni si contano migliaia e migliaia di civili uccisi da entrambe le parti, nella prospettiva catastrofica di un’invasione della Striscia di Gaza.

Va troncata subito questa spirale di atrocità attraverso la liberazione degli ostaggi e il cessate il fuoco di tutte le parti in conflitto, anche per evitare una eventuale espansione della guerra in Medio Oriente che avrebbe effetti imprevedibili.

Bisogna risolvere la questione alla radice attraverso la fine dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi. Per quanto difficile, l’unica soluzione politica e giuridica praticabile concretamente, come riconosciuto dallo stesso Presidente Biden, è l’attuazione degli accordi di Oslo del 1993 che prevedevano due popoli in due Stati. Ciò presuppone l’attuazione delle relative risoluzioni dell’ONU, il riconoscimento dello Stato di Palestina come membro effettivo delle Nazioni Unite, la definizione certa del territorio e dei confini di entrambi gli Stati, la definizione di formule di compensazione fra le due comunità.

È necessario che il Consiglio di Sicurezza si faccia promotore di una conferenza internazionale e l’Unione Europea finalmente, dopo decenni di colpevole silenzio e di doppi atteggiamenti, svolga un ruolo di mediazione e di cooperazione per il conflitto israelo- palestinese e per tutta l’area del Mediterraneo.

Ma ora il primo obiettivo dev’essere quello del cessate il fuoco in Terra Santa. Da giorni in tante città le strutture territoriali dell’ANPI hanno promosso e partecipato a manifestazioni unitarie per la pace in Medio Oriente. Oggi il Comitato nazionale esorta tutte le sue organizzazioni territoriali a espandere la mobilitazione e a partecipare alla giornata di mobilitazione nazionale promossa da Amnesty International il 27 ottobre, la stessa data scelta da Papa Francesco per la giornata mondiale di preghiera e di digiuno al fine di scongiurare la catastrofe umanitaria.

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