

Sulla vicenda IRAS interviene direttamente il Sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo.
Alcuni punti che ritengo doveroso chiarire.
L’operazione che si sta costruendo – in collaborazione con altri Enti pubblici – per trovare una soluzione al dossier “Iras” è sicuramente complessa. Ma pur nella sua complessità, appare ormai evidente che si tratta di una soluzione percorribile e in grado di trasformare una potenziale tragedia in una straordinaria opportunità per la nostra città.
Questa Amministrazione ha sempre partecipato con massimo spirito collaborativo e in maniera pro-attiva, sforzandosi di trovare soluzioni alternative ogniqualvolta il percorso via via fatto faceva emergere complicazioni di natura legale o contabile.
Tra le altre cose, come espressamente richiesto, abbiamo definito in maniera puntuale la cifra che – partendo da documenti contabili di Iras – deve essere riconosciuta per la riconsegna al Comune dell’immobile Casa Serena, da decenni gestito da Iras. Si tratta di 3.127.550 euro, soldi pubblici e totalmente a carico del bilancio Comunale.
Tale somma potrà essere liquidata – in un’unica soluzione – in qualsiasi istante non appena:
1) Sarà resa disponibile la versione definitiva del piano di risanamento economico-patrimoniale di Iras, in modo tale da acquisire certezza sul fatto che tale Ente – a valle dell’operazione – sarà in grado di continuare ad erogare i propri servizi per la nostra comunità nei prossimi anni.
2) Le “pezze d’appoggio” relative ai lavori effettuati nel tempo da Iras su casa Serena, e che sono alla base del riconoscimento monetario che il Comune si impegna a fare ad Iras per la cifra sopra indicata, saranno trasmesse. Semplici carte, quindi, come ad esempio i certificati di collaudo delle opere fatte da Iras, ma che per una Amministrazione che gestisce soldi pubblici non possono non essere acquisite.
3) La Regione ci autorizzerà a impiegare Casa Serena in modalità diverse rispetto a quella attuale di RSA. Ciò che si può o non si può ospitare e fare – la cosiddetta destinazione d’uso – dentro Casa Serena non lo decide infatti il Comune, ma è stabilito con una legge Regionale. Per poter dare nuova vita a Casa Serena, con l’aiuto di altri Enti pubblici come Ater e Ulss5, è necessario perciò che la destinazione d’uso attuale cambi e diventi coerente con i nuovi servizi che verranno ospitati dentro Casa Serena. E per fare questo serve un atto legislativo della Regione, ancorchè di un solo articolo.