Si è tenuta mercoledì 23 novembre una riunione interclub che ha visto riuniti Lions Club Rovigo, Lions Club Contarina Delta Po, Rotary Badia Lendinara Alto Polesine, Soroptimist Rovigo e Federfarma Rovigo in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
La serata si è tenuta all’Hotel Cristallo ed è stata condotta da Paola Menon, presidente Soroptimist club di Rovigo, in collaborazione con Soroptimist International nell’ambito del Progetto nazionale Afghanistan.
Gli interventi delle ospiti hanno permesso di approfondire il progetto dell’Università di Padova, che mira a fornire delle borse di studio per permettere la permanenza in Italia di donne in difficoltà. Ne ha parlato Genevieve Henrot, raccontando la vicenda di una giovane di etnia Hazara che è stata accolta in Italia circa un mese fa. “Si tratta di una donna – ha detto – fuggita da una vita difficile, fatta di soprusi e costrizioni, non solo in quanto donna, ma anche perché Hazara, un’etnia vittima di genocidi da almeno un secolo. È cresciuta in una famiglia di sei persone, genitori, un figlio maschio e tre femmine. Ha studiato e poi ha provato a cercare lavoro a Kabul, ma si è trovata di fronte a troppi pericoli e chiusure: avrebbe dovuto smettere di cercare lavoro e autonomia e accettare un matrimonio combinato come le altre. Le donne infatti non hanno alcuna forma di autonomia né libertà: il ritorno dei talebani ha azzerato i pochi diritti che erano stati conquistati a fatica. Lo scorso anno questo progetto ha permesso l’arrivo di circa 50 donne, la speranza è che ci sia maggiore attenzione verso questo problema urgente, per permettere alle donne di raggiungere formazione universitaria, autonomia e libertà”.
È poi intervenuta Giada Volpin, un giovane polesana di 25 anni che è stata scelta da Soroptimist per meriti – laure a Venezia in lingue orientali con 110/110 e lode – per essere sostenuta nella frequenza di un corso post universitario di altissimo livello. “Ho seguito assieme ad altre laureate – ha detto Giada – la School of Management, un corso all’Università Bocconi sulla leadership al femminile, per riconoscere ed evitare gli stereotipi di genere. Il risultato è stato un impiego in un’azienda multinazionale”.
“Esserci sempre – ha aggiunto poi Maria Olivieri, vicequestore della città – è il motto della Polizia di Stato, che mira a far sentire la propria vicinanza al mondo femminile in questo momento, che vede salire tragicamente di anno in anno il numero di violenze e femminicidi. Spesso si presentano in questura donne con difficoltà a riconoscere la propria identità per motivi individuali, etnici e culturali: proprio loro devono ricevere attenzione e supporto, oltre che luoghi protetti dove essere collocate”.
“Anche il Comune – le parole dell’assessore Erika Alberghini – vuole supportare le donne vittime di violenza. In occasione del 25 novembre sarà posizionato un mezzo in centro città per sensibilizzare i passanti e per favorire l’approccio alla denuncia in caso di necessità. I centri antiviolenza del territorio sono sempre più frequentati, e ciò è indice di una situazione davvero grave”.
I club, in modo concorde, hanno anche promosso la campagna “Read the signs”, per riconoscere i segnali di una relazione tossica, per dire Stop alla violenza sulle Donne e prevenirla, nell’ambito del progetto nazionale Orange the world. La Campagna di quest’anno “Read The Signs”, rivolta a tutta la popolazione, insiste su una forte mobilitazione per prevenire la violenza domestica e non, riconoscendo in tempo quei segnali (gelosia, controllo, manipolazione, collera, isolamento) che portano una relazione a diventare “tossica” e pericolosa per la propria incolumità. Si ritiene necessaria la diffusione capillare del messaggio che non debbano essere più accettati soprusi e prevaricazioni e che si trovi la forza di allontanarsi, di troncare la relazione, di denunciare e di rivolgersi al 1522.