Si è concluso lo scorso 5 maggio il progetto “Un calcio all’indifferenza”, un percorso di sport e condivisione, di solidarietà e confronto.
Massimo Gasparetto e Mauro Sturaro, docenti del liceo scientifico Paleocapa di Rovigo, hanno rinnovato un progetto che la Uisp della città ha portato avanti per alcuni anni nel carcere di Via Verdi e poi sospeso. L’attività si colloca in una serie di iniziative che la Fondazione Cariparo ha finanziato attraverso il Comune di Rovigo e la capofila Caritas. Queste permettono di svolgere, grazie alla collaborazione con alcune associazioni tra cui la Uisp, diverse attività motorie e sportive (calcio a 5, fitness e pesistica, Yoga, Chi Kung).
Con “Un calcio all’indifferenza” si è concluso un percorso di calcio a 5. La squadra di calcio a 5 dei detenuti della Casa circondariale di Rovigo ha incontrato una selezione di studenti delle classi quinte del Liceo Paleocapa: Tommaso Cavallari, Francesco De Fiore, Andrea Girotto, Riccardo Rosso, Manuel Ventrella, Paolo Lanzoni, Nicola Marini, Filippo Crepaldi, Francesco Bertazza, Marcello Rossi, Nicola Cherubin. La partita si è conclusa con il risultato di 8 a 5 per il Liceo, ma è stata in parità fino alla fine e i detenuti si sono dimostrati molto bravi e hanno perso soprattutto a causa di una minore preparazione atletica.
La giornata in carcere è stata una valida opportunità di confronto con i detenuti, di dialogo con il personale di polizia penitenziaria, di visita ai locali. È stato anche un modo concreto per approfondire temi che interessano l’educazione civica e il senso di cittadinanza attiva, oltre che per capire il valore delle regole, della punizione, della rieducazione.
L’evento è stato preparato a scuola attraverso due conferenze: nella prima sono intervenuti i volontari Livio Ferrari e Paola Zonzin; nella seconda i dirigenti dell’Amministrazione penitenziaria, Dott. Ottavio Casarano e Dott.ssa Orazi. “Un sentito ringraziamento – le parole dei docenti referenti – al personale del carcere di Rovigo, alla Caritas, al Comune di Rovigo e in particolare alla responsabile dell’area pedagogica dott.ssa Motta.”