Un ospite d’eccezione ha incontrato gli studenti del liceo scientifico Paleocapa mercoledì 14 dicembre. Il cardiochirurgo Gino Gerosa, eccellente luminare della medicina mondiale, ha raccontato il suo percorso nella medicina, i risultati del suo lavoro e alcune prospettive future nella conferenza intitolata “Traguardi raggiunti e prospettive future della cardiochirurgia”.
Il prof. Gerosa, ordinario di chirurgia cardiaca all’Università di Padova e direttore del Centro Operativo “Vincenzo Gallucci”, dal nome del chirurgo che nel 1985 effettuò il primo trapianto di cuore in Italia, ha detto che il progresso della cardiochirurgia è un’emergenza nazionale perché “in Italia muoiono 150.000 persone ogni anno per scompenso cardiaco, una patologia che fa lo stesso numero di vittime dei tumori”. “Il cuore – ha aggiunto – è una specie di pompa che deve funzionare perfettamente; esistono dei malfunzionamenti facilmente curabili, le disfunzioni del ventricolo sinistro, e altri più difficili da sanare, quelli a entrambi i ventricoli. Nel tempo si è riusciti – grazie a coraggio chirurgico, esperienza e creatività – a realizzare i primi trapianti. Tra il 2011 e il 2020 a Padova sono stati effettuati 286 trapianti, segnando il primato nazionale, perché Milano si è fermata a 271.”
Gerosa ha fatto capire agli studenti quanto sia prezioso il progresso medico: la cardiochirurgia ha preso il via nel 1953 e ha già raggiunto risultati impensabili solo qualche decennio fa. Dalle cure si è passati velocemente al trapianto, anche se non appare corretto dipendere dal decesso altrui; inoltre oggi- grazie a protezioni come il casco – ci sono meno donatori di cuore rispetto a qualche anno fa: è quindi fondamentale riuscire a creare un cuore artificiale funzionante e duraturo. “Ad oggi – ha continuato il relatore – il record segnato con il mio staff è di un paziente che ha tenuto il cuore artificiale per quattro anni. Da segnalare anche, nel 2020, il primo trapianto a un paziente di 76 anni, un’età avanzata per reggere un’operazione così invasiva.”
Grande la partecipazione da parte dei ragazzi, che hanno chiesto spiegazioni in merito alla situazione della sanità in Italia, alla scarsità di medici, ma anche alle emozioni e alle soddisfazioni che prova un chirurgo a salvare vite.