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Infortuni sul lavoro in aumento in Polesine: mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil

I segretari generali Colombo, Scavazzin e Osti in piazza per chiedere più sicurezza

ROVIGO – «Quello che dobbiamo assolutamente evitare è che con la ripresa, l’ansia di recuperare il fatturato perduto porti ad un calo di attenzione nei confronti della sicurezza sul lavoro». Lo affermano i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil Pieralberto Colombo, Samuel Scavazzin e Fabio Osti, che martedì 20 luglio sono stati a Vicenza, in piazza dei Signori, con una delegazione di Cgil Rovigo, Cisl Padova Rovigo e Uil Rovigo, per partecipare alla grande manifestazione unitaria con lo slogan “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro”.

I dati più recenti resi noti dall’Inail segnalano già un aumento degli incidenti, anche in Polesine: da gennaio a maggio di quest’anno le denunce di infortunio sono già 1.015 (nessuna delle quali, per fortuna, con esito mortale), contro le 768 dello stesso periodo dello scorso anno. L’incremento accelera a maggio, con 181 denunce a fronte delle 106 del maggio 2020. In aumento anche le malattie professionali, più che raddoppiante, passando dalle 20 dello scorso anno alle attuali 58.

«I dati -. proseguono i segretari – sono un chiaro segnale della direzione verso la quale si sta indirizzando la ripresa, improntata al profitto a tutti i costi e ad un abbassamento della guardia nei confronti della salute e della sicurezza dei lavoratori. Il paventato declassamento della sede Inail di Rovigo è stato certamente un segnale preoccupante e le recenti rassicurazioni non ci fanno dimenticare la necessità di intensificare non soltanto l’attività di controllo, ma anche quella di prevenzione, con investimenti significativi per aumentare il personale dello Spisal e promuovere una formazione adeguata rivolta sia ai lavoratori e alle Rls in particolare, che ai datori di lavoro. Ci auguriamo che il Tavolo regionale sul piano strategico su salute e sicurezza possa dare delle risposte, ma molto si può fare anche a livello locale. Lo scorso novembre, in occasione della morte sul lavoro di Sajmir Thartori, di 23 anni, la seconda vittima sul lavoro del 2020 nella provincia di Rovigo dopo quella di Giorgio Pasello, avvenuta pochi mesi prima, avevamo chiesto l’apertura di un tavolo prefettizio su questo tema, che per noi rimane una priorità assoluta. Ci auguriamo di poterne parlare quanto prima con il nuovo prefetto».

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