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Ironia e riflessione con tanti applausi per “Pojana e i suoi fratelli”

Tante risate ma anche tanti spunti di riflessione. Andrea Pennacchi con “Pojana e i suoi fratelli”,  ieri sera  ha coinvolto il pubblico del Teatro Sociale in un’ora e mezza di divertimento, raccontando storie di personaggi, protagonisti di vicende fra realtà e invenzione, portando uno spaccato della società del Veneto.

Sul palco Pennacchi protagonista, con l’accompagnamento musicale di Giorgio Gobbo e Gianluca Segato e il fonico  Christian Reale a fondo sala. Produzione Teatro Boxer in collaborazione con People.

Ed ecco via via,  il susseguirsi delle vicende di Edo il security, Tonon il derattizzatore, Alvise il nero e altri,  a partire dalla vicenda di Casale di Scodosia (comune del veneziano noto per i mobilifici e per i carri allegorici) con la costruzione di un  un secondo Tanko, una macchina movimento terra blindata, con un ‘cannoncino’ in torretta.

Ma cosa vogliono raccontare Pojana e i suoi fratelli? Ce lo dice direttamente Pennacchi: “sono un gruppo di persone che vivono in questo paese immaginario, ma non troppo, che confina con la realtà ed hanno dei problemi da esporre, sia del territorio che delle persone. Spessissimo il pubblico ride ma dopo riconosce che sono problemi di ognuno di noi”.

E risate e applausi da parte di un teatro pieno, non sono sicuramente mancati!

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