La Polizia Provinciale di Rovigo ha segnalato all’Autorità Giudiziaria un cacciatore polesano ritenuto responsabile di avere effettuato attività di caccia utilizzando richiami di anatidi vivi, violando le disposizioni del Ministero della Salute in materia di prevenzione del virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità H5N1.
Alle prime luci dell’alba di mercoledì 15 dicembre, gli uomini del Reparto Operativo della Polizia Provinciale di Rovigo hanno effettuato servizio di vigilanza atto a reprimere l’uso di mezzi vietati durante l’attività venatoria, utilizzando veicolo di servizio privo dei relativi contrassegni identificativi. All’interno dell’Ambito territoriale di Caccia RO1 – Polesine Occidentale, nel territorio comunale di Lendinara hanno individuato un appostamento temporaneo di caccia costruito con canne palustri e vegetazione spontanea all’interno di un laghetto.
Con i binocoli di servizio, favoriti dalle buone condizioni meteo, cielo sereno e ottima visibilità, e dal punto di osservazione da strada sopraelevata rispetto al piano campagna, gli Agenti hanno osservato l’area in questione e sorpreso un cacciatore in attività all’interno del capanno che utilizzava animali vivi “anatre germanate”come richiamo, prive di anello regolamentare identificativo inamovibile, secondo norma Regionale.
Il cacciatore, accortosi della presenza degli agenti, tentava di occultare gli anatidi posti all’interno di un trasportino di legno nella vegetazione spontanea presente in loco.
La Polizia Provinciale ha quindi deferito il cacciatore in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rovigo per il reato di attività venatoria da appostamento temporaneo, per l’utilizzo di richiami vivi in violazione alle disposizioni del Ministero della Salute in materia di influenza aviaria ad alta patogenicità, poiché sorpreso all’interno di zona “A” della Provincia di Rovigo, ad alto rischio di introduzione e diffusione, riferita agli anseriformi, l’ordine di uccelli comprendente la famiglia degli anatidi (che include l’anatra germanata) e i caradriformi, a cui fanno capo varie specie, tra cui beccacce, pavoncelle, quaglie, gabbiani e molte altre. Gli animali sono stati sequestrati e affidati in custodia al Centro Recupero Animali Selvatici (C.R.A.S.) provinciale di Polesella, a disposizione del Servizio veterinario dell’Azienda ULSS 5 Polesana, per le necessarie verifiche cliniche.
Anche in questa occasione si evidenzia il merito dell’azione della Polizia Provinciale di Rovigo che, nonostante l’organico fortemente ridotto per effetto del blocco del turnover, continua a mettere a segno importanti risultati nella lotta al triste fenomeno del bracconaggio ittico e venatorio in Polesine.



