Archiviata, con risultati estremamente soddisfacenti, “Renoir: l’alba di un nuovo classicismo“, mostra appena conclusa al Roverella, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo delinea il programma delle future mostre nelle due sue sedi espositive rodigine: Palazzo Roverella e il contiguo Palazzo Roncale. Il primo si conferma sede di eventi espositivi di livello e interesse internazionale, il secondo si qualifica come sede di approfondimento di vicende, personaggi e momenti della storia polesana.
“Un connubio ben rodato, che ha dimostrato di piacere sia ai polesani che ai turisti, sempre più attratti in città proprio dalle mostre”, afferma il Presidente della Fondazione professor Gilberto Muraro, ricordando i 73.198 visitatori di Renoir e gli oltre 12 mila di Milani. Mostra, questa seconda, che dopo una pausa estiva godrà di un secondo tempo, ricco di nuove proposte, dal 1° settembre al 5 novembre.
Il Presidente Muraro anticipa i programmi che Fondazione ha definito, e condiviso con il Comune di Rovigo, proprietario del palazzo, per le prossime stagioni espositive al Roverella: l’autunno, seguendo il filone molto apprezzato della grande fotografia, vedrà protagonista Tina Modotti. All’artista friulana-americana sarà dedicata – dal 22 settembre al 28 gennaio 2024 – un’ampia monografica curata da Riccardo Costantini con oltre 200 opere, la più grande rassegna mai proposta in Italia sulla fotografa.
La primavera del Roverella sarà riservata, come è ormai tradizione, ad una grande mostra internazionale. Dopo Kandinskij e Renoir, il protagonista sarà Henry Toulouse Lautrec (24 febbraio – 30 giugno 2024), con un’ampia monografica affidata a Jean-David Jumeau Lafond, a Fanny Girard, direttrice del Museo Toulouse Lautrec di Alby, e a Francesco Parisi. Attraverso la puntuale ricostruzione di tutta l’opera dell’artista francese, verrà proposta un’affascinante panoramica sull’ambiente parigino fin de siècle, nel quale artisti realisti, impressionisti e simbolisti si incontravano, condividendo esperienze e momenti di vita quotidiana da trasporre poi nelle proprie opere. Verranno presentate anche opere mai esposte prima, nemmeno in Francia, e alla redazione del catalogo contribuirà anche il pronipote dell’artista.
“La Fondazione – anticipa il Presidente Muraro – ha già delineato anche il programma dei due anni successivi. Esso sarà annunciato non appena saranno perfezionati gli accordi con i musei prestatori internazionali”.
Dal Roverella al Roncale.
Tre le mostre che Fondazione ha in cantiere al Roncale. La prima, in ordine di tempo, sarà “Il Conte e il Cardinale. I Capolavori della Collezione de Silvestri“, (dal 1° dicembre 2023 alla primavera del 2024), da un’idea di Sergio Campagnolo e a cura di Alessia Vedova, in collaborazione con il Comune di Rovigo, l’Accademia dei Concordi e i il Seminario Vescovile. Presenterà un nucleo degli oltre 200 dipinti che il conte Girolamo e il fratello cardinale Pietro donarono a Rovigo, poi confluiti nella Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile e solo in minima parte esposti. Ad essere raccontate in mostra saranno: la storia dell’illustre famiglia rodigina la singolare vicenda della suddivisione della “quadreria rifiutata”, le figure del Conte e del Cardinale e i loro atti di munificenza perché oltre alla quadreria e ad una importante collezione archeologica, hanno donato all’Accademia i 40 mila tra volumi e documenti della “Silvestriana”, alla città di Padova la Casa del Petrarca e alla Diocesi di Adria-Rovigo un ingente patrimonio da utilizzare per fini sociali.
L’autunno del ’24 e parte del ’25 saranno riservati alla celebrazione di “Cristina Roccati. La donna che osò studiare fisica“. Cristina Roccati (1732 – 1797) è la terza donna laureata al mondo. Si laureò in filosofia naturale all’Università di Bologna focalizzandosi soprattutto sulla fisica e sulle scienze naturali. Dopo la laurea bolognese decise di approfondire gli studi all’Università di Padova applicandosi alla fisica newtoniana. Fu chiamata dall’Accademia dei Concordi dove insegnò fisica e nel 1754 ne divenne Presidente. La vicenda della Roccati, il simbolo di quelle donne che nel Settecento andavano controcorrente, diventa il soggetto di una mostra-racconto.
L’ESA – l’Agenzia Spaziale Europea – ha, da parte sua, in progetto il lancio di un satellite nel nome della Roccati.
A cavallo tra il ’25 e il ’26, il Roncale proporrà “Gian Antonio Cibotto il gusto del racconto“, mostra curata da Francesco Jori, promossa in occasione del centenario della nascita dell’intellettuale rodigino. Giornalista, critico letterario e teatrale, scrittore che ispirò anche il cinema, Cibotto è stato uno straordinario conoscitore e interprete della sua terra e delle sue vicende, a partire dal racconto della grande alluvione del ’51. Rivivere la sua vicenda significa rivivere, con gli occhi di un poeta tenero e disincantato, storia e cronaca del Veneto, ma anche dell’intero Paese, dal dopoguerra alla fine del millennio.
“Questa programmazione pluriennale condivisa con il Comune di Rovigo, l’Accademia dei Concordi e il Seminario Vescovile, rafforza il ruolo di Rovigo come città di riferimento culturale per il Veneto e l’Italia. Consente agli operatori del turismo di avvalersi di iniziative di riconosciuta attrattività intorno alle quali ideare nuove proposte di promozione e riunisce l’intero “sistema città” intorno a progetti culturali condivisi e qualificanti”, chiosa il Presidente Muraro.
Info: Fondazione Cariparo www.fondazionecariparo.it