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MALVESTIO: ALTA ADESIONE ALLO SCIOPERO CON PRESIDIO DI VENERDÌ 17 MARZO

venerdì 17 marzo pomeriggio i lavoratori e le lavoratrici della Malvestio di Villanova di Camposampiero si sono riuniti in presidio, dopo aver aderito allo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali Fiom e Fim di Padova per protestare contro la decisione unilaterale della direzione aziendale di licenziare 25 dipendenti su 202.

L’azienda ha aperto il 2 febbraio una procedura di licenziamento collettivo per 25 dipendenti motivando tale scelta come una necessità per rivedere le strategie produttive con lo scopo di sviluppare prodotti ad alta tecnologia che possano garantire maggiore margine, nonostante gli altissimi guadagni degli scorsi anni dovuti in prevalenza al Covid.

“Dopo la giornata di oggi e le dichiarazioni rilasciate per ingraziarsi la stampa e l’opinione pubblica dall’amministratore delegato e proprietario Marino Malvestio ci aspettiamo di essere convocati per trovare un accordo, dato che ha dichiarato di non voler licenziare nessuno che non sia volontario.

Malvestio a questo punto deve chiarire anche a noi perché però ha aperto una procedura di licenziamento collettivo per 25 dipendenti, quando, invece, dichiara di avere solo una dozzina di volontari disponibili ad accettare di andarsene. Deve, quindi, farci sapere se è disponibile a chiudere un accordo previa trattativa sulla definizione del congruo incentivo all’esodo con i volontari fino ad ora trovati, dato che sono 12 mentre la procedura è stata aperta per 25. Noi pensiamo che stia giocando sia con i numeri che con le parole, omettendo le sue vere intenzioni perché al tavolo di trattativa ha dichiarato di voler comunque licenziare, anche in assenza del numero completo di volontari. Dietro ai numeri da lui sbandierati vogliamo ricordare ci sono persone, lavoratori e lavoratrici con le loro famiglie e la loro professionalità e non riteniamo corretto questo tipo di atteggiamento da parte dell’azienda.” hanno dichiarato Anna Zanoni della Fiom Cgil di Padova e Roberto Norbiato della Fim Cisl di Padova.

CONTESTO:

La Malvestio è una società a socio unico fondata 80 anni fa a Villanova di Camposampiero che produce e commercializza arredi per strutture ospedaliere e per case di riposo, è quindi, ovvio che negli anni 2020 e 2021 il suo fatturato sia stato molto più alto di quelli del 2019 e del 2023.

Nel periodo del lockdown dovuto al Covid nel 2020 la Malvestio è stata una di quelle aziende che non ha mai cessato la produzione avendo commesse continue in prevalenza dall’Italia, ma anche dall’estero. Fortunatamente quel periodo di forte emergenza si è concluso e con un ampio margine di tempo l’azienda avrebbe potuto e dovuto prevedere la necessità di modificare la produzione, dopo aver saturato totalmente il proprio bacino di riferimento. È ovvio che, dopo l’onda di altissimi acquisti e fortissimi guadagni per la Malvestio, il mercato si sia fermato, per questo è l’azienda che avrebbe dovuto provvedere per tempo ad una diversificazione dei prodotti. Una mancata lungimiranza imprenditoriale non può essere pagata in questo modo dai lavoratori e dalle lavoratrici che in questi anni hanno sempre lavorato moltissimo facendo doppi turni e straordinari per il bene dell’azienda.

I lavoratori e le lavoratrici della Malvestio hanno dato il 100% e anche più, essendo sempre stati fra i lavoratori essenziali e indispensabili anche durante i mesi di lockdown, visto ciò che producono, ora vengono trattati come pesi morti, senza né il dovuto riconoscimento per l’impegno passato né il rispetto per le loro professionalità e per la loro dignità.

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