Il ventiquattresimo rapporto sulla Qualità della vita realizzato da Italia Oggi in collaborazione con Università la Sapienza di Roma e Assicurazione Cattolica, pone Rovigo al settantesimo posto. I dati riportati riguardano indicatori specifici di diverse caratteristiche, che sono stati analizzati su province e città metropolitane e hanno consentito di valutare anche gli effetti socio economici della pandemia. L’assessore Dina Merlo analizza gli esiti del rapporto in relazione agli indicatori, per comprendere la variabilità e le componenti che hanno condizionato i risultati.
La nostra provincia, come spiega Merlo, ha visto un abbassamento generale della valutazione della qualità della vita, che è passata al 70 esimo posto rispetto al 58 esimo del rapporto 2021. Analizzando i singoli criteri di valutazione si vede che Affari e Lavoro hanno visto un abbassamento del livello alla 57 esima posizione rispetto alla 28 esima precedente, così come pure la voce Reddito e ricchezza. Analogamente a molte altre realtà l’effetto pandemia ha abbassato la consistenza e il trend economico produttivo anche del nostro territorio, così come certamente anche nel 91 esimo posto del criterio Tempo libero e Turismo, relativo a servizi e recettività, si può ritrovare un effetto della crisi pandemica. Molto drastico il valore relativo alla voce Popolazione, in termini di composizione e invecchiamento, che vede il Polesine al 93 esimo posto, anche se in termini di sicurezza sociale passiamo alla 40 esima posizione dalla 70 esima precedente e anche in termini di Sistema salute la provincia di Rovigo risulta al 23 esimo posto, confermando il mantenimento di un livello qualitativo di servizi socio sanitari a fronte di una popolazione in costante invecchiamento.
Il fattore Ambiente vede a livello provinciale un passaggio repentino al 90 esimo posto rispetto al 48 esimo del 2021 e al 75 esimo del 2020. Una variabilità che risente molto degli indicatori di inquinamento atmosferico considerati (PM10 e PM2,5, NO2), che vede infatti nella stessa posizione province come Vicenza e Verona, accomunate dagli stessi problemi. Tuttavia nell’esame della qualità dell’ambiente della provincia di Rovigo incidono negativamente anche tra gli indicatori, un elevato consumo di energia elettrica e di acqua, una ridotta percentuale di raccolta differenziata e nel capoluogo, quindi nella città di Rovigo, una ridotta disponibilità di aree pedonali e una limitata offerta di trasporto pubblico locale. In questo senso risulta evidente come per qualità della vita si intenda uno stile e comportamenti sostenibili, soprattutto nelle città, che il Comune di Rovigo si è impegnato a promuovere con una progettualità specifica di efficientamento energetico, riorganizzazione del sistema di raccolta dei rifiuti, con la revisione del piano del traffico, pedonalizzazione di alcune aree del centro e partecipando a livello provinciale alla revisione del piano del trasporto pubblico.
La conclusione di questo rapporto è una piuttosto scontata differenza fra le diverse aree del Paese, con maggiori performances delle province del centro nord rispetto a quelle del sud e delle isole, ma anche una prevalenza di risultati positivi nelle aree metropolitane, che riescono a spuntare in un ambito amministrativo coordinato e più ampio, politiche e livelli dei servizi più efficienti. In rapporto al nostro territorio molto frammentato e caratterizzato da insediamenti diffusi, si conferma come sostenuto dal sindaco Gaffeo, l’importanza di perseguire politiche e progettualità di area vasta, migliorando l’efficacia delle politiche amministrative ed estendendo una maggiore qualità dei servizi nei territori che possono facilmente integrarsi in termini territoriali ed ambientali omogenei.