Gilberto Bianchini, capogruppo di minoranza in consiglio comunale a Trecenta, del Partito Democratico, interviene sul tema delle possibili riprese delle estrazioni di gas in Adriatico, ricordando la presa di posizione di due autorevoli rappresentanti Istituzionali Regionali: la consigliera Laura Cestari. appartenente alla maggioranza, ed il consigliere Arturo Lorenzoni appartenente alla minoranza e docente di Economia dell’Energia all’Università di Padova.
Dopo il via libera da parte del ministero della Transizione Ecologica a nuove trivellazioni per la ricerca di idrocarburi, nelle ultime settimane è stata messa sul tavolo anche la proposta di riattivare alcuni pozzi di gas presenti in Adriatico. Questa scelta, se perseguita, non ha alcun senso economico in primo luogo l’intero ammontare delle riserve stimane, a detta del docente Lorenzoni, da estrarre lungo un arco di tempo di 30 anni almeno, potrebbe coprire circa due anni del consumo italiano odierno”.
“Allora, a fronte di un eventuale risicato risparmio, ad avere la peggio sarebbero le zone interessate che già subiscono il fenomeno della subsidenza, lo sa bene il Polesine, in particolare il Delta del Po. Di fronte a questo reale pericolo ecologico per il Polesine, da cittadino impegnato da sempre nelle Istituzioni, da dirigente e rappresentante territoriale del Partito Democratico rinnovo il mio appello alle Istituzioni, ai Sindaci, ai Partiti, alle Associazioni di Categoria e Ambientaliste affinché intervengano nei confronti del Ministro della Transizione Ecologica al fine di rivedere la scelta di estrarre metano nel Delta del Po per salvare il Polesine da una catastrofe ecologica certa”.