La quarta edizione di RoRegeneration, il festival che esplora i temi della rigenerazione urbana attraverso i linguaggi dell’arte, si è chiusa come si era aperta: il flashmob di Psycodrummers in piazza Merlin ha visto una grande partecipazione di adulti e bambini, così come era accaduto una settimana fa all’inaugurazione della rassegna, nelle stipate sale dell’Urban Digital Center per la conferenza e l’inaugurazione della mostra sull’architettura del ‘900 prima e della Pescheria Nuova poi per l’incontro con il fotografo Mattia Zoppellaro.
Oltre venti appuntamenti in una settimana, che hanno fatto percepire e vivere luoghi del territorio in modo diverso: piazzetta Annonaria, Piazza Garibaldi, Pescheria nuova, Piazza Matteotti, Giardini Due Torri, Museo dei Grandi fiumi, Urban digital center, Parco Maddalena, Palazzetto dello Sport, gli spazi di pubblica affissione del centro storico, l’area verde della Città Giardino, e appunto piazza Merlin e la frazione di Borsea.
Luisa Cattozzo, assessore all’Innovazione del Comune di Rovigo: «Siamo molto contenti della partecipazione che abbiamo avuto per tutta la settimana del festival. Questa edizione ha mostrato ancora di più come riconvertire gli spazi urbani attraverso i diversi linguaggi dell’arte favorisca nuove forme di socializzazione e stimoli cittadini e visitatori a diventare parte attiva nei processi di riqualificazione e rigenerazione della città».
Momenti entusiasmanti sono stati, assieme alla performance partecipata di Psycodrummers con adulti e bambini che avevano partecipato al laboratorio durante il festival, il reportage in bianco e nero sulla nostra città di Mattia Zoppellaro, oltre 150 foto per le vie del centro, sugli spazi di pubblica affissione, il live painting di due ore mezza in piazza Garibaldi dell’artista tedesco Marc Westermann, il murale dello street artist friulano Marqusart con la mappa di Rovigo sulla scuola primaria Maini a Borsea, le spettacolari installazioni al Museo dei Grandi Fiumi degli artisti toscani Roberto Ghezzi e Antonio Massarutto che indagano il continuo, rinnovato equilibrio tra uomo e natura e la particolare esposizione di opere d’arte contemporanea Utopia presso la Pescheria Nuova, sotto la direzione artistica di Carlotta Cernigliaro. Il profilo internazionale del festival è stato ulteriormente alimentato dalla prestigiosa presenza dell’artista francese Clet, che ha portato il suo linguaggio visivo dissacrante sulla segnaletica del Parco Maddalena.
Ma è stato anche un festival che ha tenuto al centro Rovigo e il Polesine. Simone Pizzardo, direttore artistico della rassegna: «Ci interessa far conoscere il nostro territorio anche attraverso gli artisti di grande valore nati e cresciuti qui: abbiamo una ricchezza fatta di talento e creatività. Una ricchezza che spesso non sappiamo di avere. Io penso che divulgare questo sia importante per la percezione che possiamo avere del nostro territorio e per favorire una consapevolezza identitaria dei nostri luoghi, che è poi l’obiettivo di RoRegeneration».
E appunto Mattia Zoppellaro è fotografo di fama internazionale, ma è nato a Rovigo, Carlotta Cernigliaro, curatrice della mostra di arte contemporanea “Utopia plausibile”, vive a Biella ma è nata a Rovigo. I due live set di venerdì sera in Piazzetta Annonaria, Meine Stille (Filippo Sturaro) e Green Boots (Luca Rossi) vivono da molti anni lontano dal Polesine, ma sono nati qui. E l’etichetta discografica che ha prodotto i loro lavori quest’anno, è la polesanissima Caporetto Prod. Banadisa che ha suonato domenica pomeriggio (Diego Franchini) è originario di Castelmassa. Lo street artist Zentequerente (Luca Vallese) e i componenti di Psycodrummers, che con i loro laboratori hanno coinvolto nei giorni scorsi tanti ragazzi e ragazze, sono di Rovigo.
Gli interventi di rigenerazione urbana del Comune di Rovigo:
in piazzetta Annonaria fino a dicembre
“RoRegeneration” è l’occasione per approfondire gli importanti progetti e investimenti di rigenerazione urbana, in parte finanziati con fondi del PNRR, che l’Amministrazione di Rovigo ha avviato e che cambieranno nei prossimi anni il volto del capoluogo polesano.
In piazzetta Annonaria, fino a dicembre, è possibile visitare lo spazio dove attualmente sono esposti pannelli che descrivono alcuni degli interventi principali, tra i quali:
- la valorizzazione della centrale Piazzetta Annonaria e annesso ex forno comunale e ex sede della polizia locale nell’antica area del ghetto ebraico, in connessione con l’area dell’ex sede dei vigili del fuoco, in una logica di city branding;
- la trasformazione in cittadella delle arti, la realizzazione della prima social housing e di infrastrutture verdi importati quali un bosco urbano e un giardino delle sensazioni per l’area che ospita oggi il comando della Polizia municipale nello storico spazio del mercato ortofrutticolo e della leggendaria fabbrica di bambole Gabar, quella del “Cicciobello” che fu diretta dal fotografo e designer milanese, ma rodigino d’adozione, Lucio Micheletti;
- il recupero e la riqualificazione di Parco Langer, l’ex poligono di tiro, oggi luogo di orti sociali, che le associazioni ambientaliste hanno difeso negli ultimi anni dai tentativi di realizzare prima una bretella stradale (il Passante Nord), poi una condotta di gas metano della Snam;
- la risistemazione dello storico fabbricato che ospitava le scuole Riccoboni, in viale Marconi, a due passi della stazione ferroviaria, trasformato in un hub di servizi di presidio quali la Casa dei servizi sociali e la sede della Polizia locale;
- l’ex Liceo Classico, oggi Urban Digital Center in via Badaloni, centro dedicato alla formazione e all’informazione per cittadini e imprese sui temi della cultura digitale e dell’innovazione, ma anche sede del corso di laurea magistrale sulla gestione del rischio idraulico.
L’esposizione si arricchirà di nuovi pannelli fino a dicembre.
Il racconto di tutta la settimana di “RoRegeneration – Festival di arti urbane rigenerative. NUOVE VISIONI” è consultabile sui profili Facebook e Instagram del festival. Sito web: https://roregeneration.eu/