Notizie

FIAB Rovigo ha festeggiato 20 anni

Vent’anni di attività, impegno e pedalate condivise. Con questo spirito FIAB Rovigo – Amici della bici ha celebrato nel weekend del 25 e 26 ottobre il proprio ventennale con l’iniziativa “Il futuro è arrivato in bicicletta?”, ospitata in Pescheria Nuova e inserita nel programma dell’Ottobre Rodigino.

L’evento ha volutamente ripreso il titolo del ciclo di incontri del 2005, “Il futuro arriva in bicicletta”, da cui nacque l’associazione rodigina. «Una tappa importante per fare memoria del cammino svolto, riflettere sui cambiamenti in atto e rilanciare con nuove visioni e progetti», ha dichiarato la presidente Damiana Targa durante l’apertura.

Una mostra per raccontare due decenni di attività

La manifestazione si è aperta sabato con l’inaugurazione della mostra fotografica “20 anni di FIAB Rovigo”, alla presenza di amministratori locali, rappresentanti FIAB nazionali e numerosi soci, tra cui anche i fondatori. Oltre 200 immagini hanno raccontato e dato conto della corposa e diversificata attività dell’associazione: iniziative ambientali, culturali e sociali; escursioni; campagne di sensibilizzazione e progetti legati alla mobilità sostenibile. Tra i tanti, un pannello esplicativo dedicato ai programmi sociali dal 2006 ad oggi ha evidenziato la crescita dell’associazione in termini di  proposte e presenza sul territorio, non solo in senso numerico ( dai 18 soci fondatori agli oltre 230 attuali). Uno spazio speciale in sala è stato riservato a Luigi Masetti, pioniere polesano del cicloviaggio alla fine dell’Ottocento.

La serata è proseguita con la proiezione del documentario Cycling Soundtrack di Andrea Gobbi, un racconto di viaggio in bicicletta da Manchester alle Marche costruito attraverso musica e incontri con artisti lungo il percorso, seguito dalla presentazione del libro Controvento di Ilaria Macchi.

Convegno: la bici come strumento di cambiamento sociale

La giornata di domenica è stata dedicata al confronto e all’approfondimento, aperta dai saluti in video collegamento dello scrittore e cicloviaggiatore Emilio Rigatti.

La prima sessione, “Bici e società”, ha visto gli interventi di Susanna Maggioni (vicepresidente FIAB Italia, referente nazionale per l’area cicloturismo, già presidente FIAB Treviso, Guida Ambientale Escursionistica e Promotrice della Mobilità Ciclistica), di Giorgio Osti (sociologo, docente Università di Padova, fondatore dell’Associazione Aree Fragili che ogni anno regala un convegno di altissimo profilo alla città di Rovigo ) e di Daniele Codato (presidente  di La Mente Comune, ingegnere e ricercatore presso l’Università di Padova). I relatori hanno messo in luce il ruolo trasformativo della bicicletta: dalla libertà femminile conquistata con l’autonomia consentita dal mezzo, alla costruzione di città più vivibili, fino alla capacità della bici di creare comunità e reti sociali. «Scelte che sembrano impopolari ma che possono generare veri cambiamenti e una nuova maggioranza silenziosa fatta di pedali piuttosto che di motori», ha sottolineato Maggioni.

La seconda sessione, “Quanta strada abbiamo fatto”, ha visto protagonisti Antonio Dalla Venezia (coordinatore regionale FIAB Veneto), Marco Passigato (progettista, pianificatore e formatore sulla mobilità ciclabile Università di Verona) e Pierpaolo Romio (Girolibero). Al centro, l’evoluzione del cicloturismo in Veneto e in Italia, la pianificazione delle reti ciclabili e casi di successo come il recupero della Treviso–Ostiglia, ricavata, grazie a FIAB, da una tratta ferroviaria dismessa, oggi uno dei percorsi ciclabili più frequentati della regione che altrimenti sarebbe stata una camionabile. Oggi il coordinamento veneto di FIAB è diventato consulente della Regione del Veneto, ha sottolineato Dalla Venezia.

“Il quotidiano: la città e la provincia”: mobilità locale e buone pratiche

Spazio poi al confronto tra esperienze locali e istituzionali con l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Rovigo Lorenzo Rizzato, che ha invitato FIAB a pungolare le amministrazioni, e Andrea Colombo (avvocato, esperto di politiche di mobilità sostenibile e sicurezza stradale, già Assessore alla mobilità e ai trasporti del Comune di Bologna e, più di recente) il quale ha presentato  il progetto Bologna Città 30: l’esperienza di un modello di città che ha fatto la coraggiosa scelta di rimettere al centro le persone, con risultati concreti già nel primo anno in termini di sicurezza (zero morti sulle strade), qualità dell’aria (riduzione dell’inquinamento  del 49%) e allargamento della ciclabilità (+10%)  comportando un aumento dei tempi di percorrenza di soli 54 secondi. <<La mobilità pubblica è un ambito molto difficile, deve risultare da un processo fatto con serietà e con il coinvolgimento dal basso dei cittadini stessi>>. Il percorso che ha portato alla realizzazione del progetto è stato infatti lungo due anni e mezzo, ma <<ora i bolognesi non vogliono tornare indietro, anzi chiedono l’espansione delle Zone 30>>.

Una rastrelliera per ricordare

A conclusione dei lavori, i partecipanti hanno raggiunto in bici via Miani per l’inaugurazione di una rastrelliera porta-biciclette donata da FIAB Rovigo alla città e dedicata alla memoria di Anna Paganin, socia fondatrice scomparsa. L’evento si è chiuso con un brindisi conviviale in Pescheria Nuova.

Vent’anni alle spalle, futuro da pedalare

Due giorni intensi che hanno messo in evidenza quanto la mobilità ciclabile non sia solo una scelta ecologica, ma anche culturale e sociale. FIAB Rovigo guarda ora al futuro prossimo con energia rinnovata, pronta a proseguire il percorso verso una città più accogliente, sicura e sostenibile per tutti.

Condividi