Grande partecipazione all’incontro pubblico organizzato mercoledì 29 ottobre a Rovigo da Alleanza Verdi Sinistra, alla presenza del candidato presidente della Regione Veneto Giovanni Manildo, dell’ex sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo, e dei candidati polesani della lista AVS.
L’appuntamento, dedicato ai progetti per lo sviluppo del Polesine, ha posto al centro il tema dell’abbandono del territorio da parte della Regione Veneto e la necessità di un nuovo modello di crescita sostenibile, solidale e partecipato.
Edoardo Gaffeo: “La ZLS è un’occasione sprecata, Rovigo dimenticata dalla Regione”
Nel suo intervento, Edoardo Gaffeo ha spiegato il funzionamento della Zona Logistica Semplificata Venezia–Rovigo (ZLS), nata per attrarre investimenti produttivi e favorire la riconversione industriale.
Ha denunciato come, nonostante le potenzialità, la ZLS sia rimasta incompiuta e priva di benefici concreti per il Polesine: mancano collegamenti infrastrutturali con il resto del bacino padano, non sono previsti siti produttivi nell’area di Rovigo mentre sono concentrati nella zona di Marghera, le risorse disponibili (circa 15 milioni l’anno) risultano del tutto insufficienti.
Gaffeo ha inoltre richiamato l’attenzione sulla disparità negli investimenti universitari – “a Treviso la Regione contribuisce con 1,4 milioni di euro all’anno, a Rovigo appena 20.000” – e sull’assenza di una politica industriale capace di evitare la fuga di giovani e di imprese dal territorio.
“Questa Regione – ha affermato – ha dimenticato il Polesine. Serve una nuova visione, fondata su sviluppo, ricerca e giustizia territoriale”.
Giovanni Manildo: “Dal Veneto di uno al Veneto di tutti”
Il candidato presidente Giovanni Manildo ha posto l’accento sulla necessità di voltare pagina dopo trent’anni di centrodestra e restituire al Veneto un governo capace di ascoltare e includere.
“La nostra proposta – ha spiegato – nasce dall’idea di un Veneto di tutti: partecipato, equo, capace di dare risposte ai bisogni reali e di investire sulle persone, sui territori e sulla conoscenza”.
Tra i punti principali del programma che Manildo ha proposto: una Sanità pubblica universale, con riduzione delle liste d’attesa e rafforzamento dei presidi ospedalieri, rafforzamento del welfare integrando sociale e sanitario. Impegno nella tutela ambientale e stop al consumo di suolo, con incentivi alle energie rinnovabili e alle comunità energetiche. Inoltre Manildo si è collegato alla proposta di Gaffeo, sostenendo che lo sviluppo del Polesine passa attraverso un patto tra università, imprese e amministrazioni locali e che per prevenire lo spopolamento occorrono politiche per i giovani, interventi per la casa, trasporti efficienti e salario d’ingresso per i nuovi lavoratori.
“Il Veneto non è destinato a rimanere una terra di emigrazione – ha detto Manildo – ma deve tornare a essere un luogo dove vivere, studiare e lavorare.
Serve un cambio di passo, una visione condivisa e la forza della partecipazione”.
Dina Merlo: “Sostenere l’agricoltura e tutelare il territorio da un modello di sviluppo tossico”
La candidata Dina Merlo ha richiamato l’attenzione sul crescente numero di impianti per fanghi e rifiuti tossici autorizzati in provincia, definendoli “il simbolo di un modello di sviluppo sbagliato, calato dall’alto e contrario agli interessi dei cittadini”.
Ha rilanciato il ruolo dell’agricoltura polesana, che necessita di integrazione produttiva e infrastrutture per la trasformazione dei prodotti locali. Inoltre l’agricoltura deve vedere riconosciuto il suo ruolo come presidio ambientale e risorsa strategica nella lotta ai cambiamenti climatici: “L’agricoltura deve tornare a essere alleata dell’ambiente e della qualità della vita, non la vittima di politiche miopi”.
Tra gli altri candidati Angelo Motta ha affermato che considerare il granchio blu un’opportunità, come si sente dire perché un tir ogni tre mesi va nello Sri Lanka non è un’opportunità ed è poco rispettoso per i 600 pescatori che hanno dovuto rinunciare alla partita IVA.
Claudio Curina è intervenuto sulla valorizzazione della cultura e Enrico Buoso ha parlato dell’inclusione sociale.
La serata si è conclusa con un messaggio di speranza e di ottimismo: “Il Polesine non è una periferia, ma un territorio con grandi energie. Sta a noi dare voce a questa voglia di riscatto e costruire insieme un Veneto più giusto, verde e solidale”.
								


