Il Polesine ha bisogno di un piano concreto sul lavoro e sulla formazione, non di slogan o scorciatoie. Dobbiamo creare le condizioni perché i giovani possano restare, o tornare, costruendo qui il proprio futuro.
Serve uno studio serio per capire di quali professionalità il nostro territorio ha davvero bisogno, così da costruire percorsi formativi coerenti e utili. In questo, gli ITS – gli Istituti Tecnici Superiori – sono una grande opportunità: scuole post-diploma nate in collaborazione con le imprese, dove si impara un mestiere e si entra subito nel mondo del lavoro. È da qui che può partire una nuova stagione per il Polesine, fondata su imprese sane, sostenibili e radicate nel territorio, capaci di creare occupazione stabile e valore, senza compromettere l’ambiente o la salute delle persone. Non servono progetti industriali rischiosi o divisivi, come l’inceneritore di Loreo, ma aziende che scommettano davvero su chi qui vuole vivere e lavorare qui.
Quando un territorio investe nel lavoro e nella formazione, tutto si rimette in moto. Il lavoro non è solo occupazione: è stabilità, fiducia, dignità. È quello che permette ai giovani di restare e alle famiglie di guardare avanti. E se il lavoro torna in Polesine, se le imprese tornano a investire, allora diventerà più facile chiedere e ottenere trasporti efficienti, infrastrutture moderne e servizi più diffusi. Tutto è collegato: il lavoro genera movimento, e il movimento porta nuove opportunità.
Ma tutto parte dalle persone, dai giovani che dobbiamo mettere nelle condizioni di restare. Studiare qui, lavorare qui, restare qui: è così che si cambia davvero. Il Polesine ha bisogno di politiche serie che mettano al centro il lavoro, la competenza e la dignità di chi ogni giorno costruisce il futuro di questa terra.
Andrea Micheletti
Candidato per Le Civiche Venete



