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PIVA GROUP: Indetto lo stato di agitazione da RSU, Fim e Fiom di Verona

Fim e Fiom di Verona e le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) della PIVA GROUP non condividono le proposte dell’azienda per il rinnovo del contratto integrativo aziendale.

Dopo vari incontri, l’azienda ha presentato una bozza di accordo che, pur riconoscendo la necessità di valorizzare i lavoratori, contiene elementi non ricevibili e distanti dalle reali esigenze dei dipendenti e dal contributo fornito alla crescita del gruppo che dal 2005 produce infissi, serramenti e pannelli a Roncanova di Gazzo Veronese, dopo la fusione di due aziende esistenti dagli anni 80.

Il punto di maggiore rottura riguarda i criteri per l’ottenimento del premio di presenza.

L’azienda ha proposto parametri di assenteismo così rigidi e stringenti da rendere il premio di fatto irraggiungibile o comunque troppo penalizzante per la stragrande maggioranza dei lavoratori.

Nello specifico, la proposta aziendale non tiene conto di assenze legittime e non imputabili alla volontà del dipendente come malattie (anche di breve durata), permessi per Legge 104, infortuni sul lavoro, maternità/paternità, donazione sangue e congedi per lutto.

Un premio di presenza che penalizza pesantemente il lavoratore che legittimamente usufruisce dei diritti fondamentali (come il diritto alla cura o all’assistenza ai familiari) non è un premio, ma una misura punitiva che mira a disincentivare l’uso dei diritti contrattuali e di legge. Questa posizione di principio dell’azienda è inaccettabile per le Organizzazioni Sindacali e per i lavoratori stessi.

Oltre alla distorsione legata al premio di presenza, anche la componente economica complessiva dell’integrativo è stata giudicata insufficiente e non adeguata a compensare l’aumento dell’inflazione e la perdita di potere d’acquisto dei salari, l’incremento dei carichi di lavoro e la flessibilità richiesta al personale e i buoni risultati produttivi che il Gruppo Piva ha saputo consolidare grazie al sacrificio e all’impegno quotidiano dei suoi dipendenti.

“Come organizzazioni sindacali, unitariamente alla RSU ribadiamo la ferma volontà di siglare un accordo che sia equo, sostenibile e realmente redistributivo. Per questo chiediamo all’azienda un’immediata revisione dei criteri del premio di presenza, escludendo dal calcolo delle penalità le assenze tutelate dalla legge e dal CCNL. Chiediamo, inoltre, un aumento della parte fissa e variabile del premio di risultato che riconosca concretamente l’impegno dei lavoratori. È stato indetto unitariamente lo stato di agitazione e ci riserviamo di intraprendere ogni azione di lotta necessaria, inclusa la realizzazione di pacchetti di ore di sciopero, per sbloccare la situazione e ottenere un contratto integrativo dignitoso. In queste ore stiamo ovviamente convocando le assemblee con tutti i lavoratori per discutere le iniziative di mobilitazione.” Hanno dichiarato i sindacalisti della Fim e della Fiom di Verona in accordo con la RSU della Piva Group.

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