Rovigo è recentemente risultata la quarta città italiana con maggiore impatto dai cambiamenti climatici dopo Roma Cremona e Latina, da una indagine realizzata da iLMeteo.it per il Corriere della Sera, analizzando i dati climatici nel periodo che va dal 1975 al 2024.
Il dato più allarmante è l’aumento della temperatura media estiva di 3,3 gradi che impatta molto negativamente nel benessere dei cittadini nelle ormai lunghe e calde estati. Sempre in riferimento al clima estivo si è riscontrato un forte aumento delle cosiddette notti tropicali, con temperature notturne maggiori di 20 gradi, e dei giorni di caldo intenso, cioè con temperature percepite superiori a 32°.
Le motivazioni generali sono legate al riscaldamento globale, che interessa ora anche il mare e al contesto della bassa pianura padana, con scarsa ventilazione e alta umidità.
Gli effetti di questa concentrazione di calore riguardano la salute psico fisica dei cittadini, in particolare delle persone più fragili, degli anziani e in presenza di patologie. Tuttavia il protrarsi di situazioni di caldo intenso provoca danni anche alle persone che lavorano all’aperto (edilizia, agricoltura), ma anche alle attività produttive stesse con riduzione delle produzioni agricole, limitazioni al turismo. Si verifica un forte incremento nel consumo di energia per raffrescare gli ambienti, che comporta emissioni di anidride carbonica con conseguente formazione di una ulteriore cappa di caldo afoso, un circuito vizioso dal quale non si esce senza interventi.
Le conseguenze sono i forti disagi che si registrano anche in questi giorni in città e questo determina la necessità di adottare misure di contenimento e azioni di mitigazione per attenuare gli effetti e favorire almeno per il prossimo futuro un clima più sopportabile
Cosa si può fare?
L’amministrazione Gaffeo ha aggiornato e completamente rivisto, alla luce delle più recenti emergenze climatiche, il Piano delle Azioni per l’Energia Sostenibile ed il Clima (PAESC), che contiene tutte le azioni da realizzare nel territorio comunale per affrontare la crisi climatica. Il PAESC è una indagine sul territorio comunale di Rovigo, che parte proprio dalle criticità ambientali, come le isole di calore, le forti perturbazioni ed eventi climatici estremi, con i rischi per la popolazione che derivano dai cambiamenti climatici, per arrivare ad elencare le azioni necessarie e urgenti per contenere i danni e mitigare il clima. Il PAESC è un piano operativo che ci dice esattamente quello che si deve fare, in particolare, nel settore pubblico aumentare la superficie arborea e ridurre la superficie cementificata, attuare regolamenti edilizi che riducano i consumi energetici e favoriscano l’isolamento e il raffrescamento naturale, realizzare un sistema dei trasporti più sostenibile (elettrificazione, rinnovo dei mezzi circolanti, promozione della ciclabilità). Ma queste azioni devono essere coordinate delle pubbliche amministrazioni con le associazioni e le attività produttive, perché devono estendersi anche agli altri settori, in particolare industria e agricoltura, rispetto all’efficientamento energetico, alla riduzione dei consumi idrici, energetici e delle emissioni. Tutte queste azioni oltre a dare un immediato ristoro al rialzo termico, riducono le emissioni di CO2 che è la causa principale del riscaldamento globale e quindi vanno a curare le cause del problema.
Il PAESC è un piano approvato a gennaio 2024, disponibile e che deve essere attuato per orientare le scelte politiche a livello comunale verso un miglioramento delle condizioni climatiche in città.
Il problema dei cambiamenti climatici non è da sottovalutare, per evitare futuri effetti ancora più drammatici, che si vanno a scaricare maggiormente sui cittadini con problemi di salute, sui lavoratori e sui settori produttivi che operano all’aria aperta.
Merlo Dina
Consigliera comunale Forum dei cittadini



