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CGIL Rovigo: IRAS, l’urgenza di lavorare insieme ad una soluzione

La grave situazione che coinvolge Iras di Rovigo, essendo venuti al pettine nodi che si trascinano dal passato a cominciare dal forte passivo accumulato negli anni, finisce per essere un’altra decisiva prova di maturità e capacità di lavorare insieme da parte di tutti i soggetti del nostro Territorio, istituzioni e politica in primis.

Come Organizzazioni sindacali da anni chiedevamo di non sottovalutare la questione e di affrontarla in maniera definitiva a cominciare dalla realizzazione di un vero piano industriale condiviso che coinvolgesse tutti i soggetti in campo, ognuno per la propria parte di responsabilità. Così come chiediamo da tempo, a partire dalle Regione, che in generale si affronti seriamente il tema delle RSA/Case di Riposo pubbliche spesso in difficoltà economiche, nonostante il grande impegno e la professionalità di chi ci lavora.

Siamo arrivati ora al rischio che una struttura storica per la nostra realtà provinciale finisca per cessare la propria attività, con ricadute negative sulle lavoratrici e sui lavoratori (a partire dai non pochi precari ancora occupati con contratti a termine), sugli ospiti e le loro famiglie. Questa è la preoccupazione primaria che deve spingere l’intero Territorio a mobilitarsi per trovare una soluzione all’attuale crisi. Va salvaguardata una struttura pubblica che garantisce all’intera nostra comunità un modello di welfare pubblico e quindi realmente universale ed inclusivo; perderla sarebbe anche per questo motivo un fatto davvero grave. Ciò finirebbe inoltre per favorire indirettamente il “privato”, alla faccia di quanto la stessa pandemia ha messo in chiara evidenza: la necessità ineludibile di rafforzare il nostro sistema socio-sanitario pubblico. Necessità su cui tutti sembravano convergere.

Ecco perché la vicenda Iras finisce per essere la prova del nove di tutte le “Parti” che agiscono nel nostro Territorio.  I primi segnali non sembrano però essere incoraggianti in tal senso. Da molte parti sulla questione sembrano prevalere strumentalizzazioni politiche per scaricare colpe su una o l’altra parte.

Ci sarà, se lo si riterrà necessario, in futuro il momento in cui analizzare le possibili colpe presenti e passate (soprattutto)  ma ora è il tempo –  non rinviabile – che istituzioni locali, politica locale (Regione compresa che non può più restare alla finestra), lavorino insieme, anche con le Parti Sociali, senza polemiche strumentali ma spingendo nella stessa direzione per ragionare su una soluzione che non disperda un prezioso patrimonio pubblico ricco di professionalità e che ha sempre garantito assistenza e servizi alla parte spesso più fragile della nostra popolazione.

Anche per questo come Organizzazioni sindacali abbiamo chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario mono tematico, così come chiediamo a tutta la cittadinanza di partecipare alle nostre iniziative ed alla nostra mobilitazione per dare un segnale di unità e solidarietà dell’intera comunità polesana nella salvaguardia di questa importante Struttura, patrimonio di tutti.

IL Segretario Generale CGIL Rovigo – Pieralberto Colombo

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