

Il 28 dicembre 1943, 80 anni fa, venivano assassinati dai fascisti i sette fratelli Cervi e Quarto Camurri. La fucilazione avvenne alle 6,30 presso il Poligono di Tiro di Reggio Emilia.
Il giorno stesso uscì un trafiletto sul giornale “Il solco fascista”, ma furono omessi i nomi degli uccisi. Gli atti formali vennero redatti a posteriori, dopo alcuni mesi. I loro corpi vennero sepolti di nascosto in tombe anonime nel cimitero di Villa Ospizio.
Apparve subito chiara a tutti la gravità dell’episodio, persino ai fascisti stessi, tanto che nessuno volle assumersi la responsabilità pubblica di aver fatto fucilare sette fratelli, tutti insieme: un evento tragicamente unico nella storia della Resistenza italiana, uno dei crimini più imperdonabili e tristemente noti del regime guidato da Mussolini.