Come nei migliori palinsesti televisivi d’antan, finita una telenovela (Maniezzo), ne comincia subito un’altra (Zangirolami). E davvero non vorremmo essere nei panni dell’assessore agli eventi, visto che ormai da settimane il suo nome è entrato nel novero di “coloro che son sospesi”, con voci di dimissioni seguite da smentite poco convincenti e da nuove, reiterate voci di dimissioni. Ma che cosa sta succedendo alla giunta? E cosa accadrà all’assessore Zangirolami, esponente di punta (e di lungo corso) del partito di maggioranza relativa? A dicembre egli era stato lodato pubblicamente per la sua attività dalla giunta e dai consiglieri del centrodestra, poi improvvisamente è finito da un giorno all’altro sulla graticola. La domanda che ora ci poniamo e, ne siamo convinti, molti cittadini si stanno ponendo con noi è questa: si può continuare ad operare in quella che ormai sembra una situazione di cronica incertezza? Tra pochi giorni torneremo in Consiglio comunale (6 marzo) e ancora non è definito lo scenario che avremo davanti, con la prospettiva di un nuovo mini-rimpasto i cui motivi di fondo restano al momento oscuri: incompatibilità politica? Problemi di convivenza tra Fratelli d’Italia e il primo cittadino? O tra colleghi di giunta? Problemi legati alle spese natalizie come paventato, per ultimo, dal consigliere Rossini? O ai rapporti con uffici e dirigenti? Tutto resta avvolto in una poco rassicurante nebbia di indiscrezioni, che certo non aiuta il clima amministrativo. A questo punto, sarebbe veramente servita la voce del sindaco per fare chiarezza sulla questione e porre fine, in un senso o nell’altro, alla girandola di ipotesi e ricostruzioni. Ma, ne prendiamo atto, così non è stato.
Diego Crivellari
Palmiro Franco Tosini


