Per il nuovo direttore generale dell’Ulss 5 Polesana, secondo quanto apparso su un giornale on line, i problemi del “San Luca” consisterebbero nelle “polemiche alimentate” dal comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca circa il “presunto ridimensionamento dell’ospedale” . Il Comitato risponde punto su punto, riportiamo di seguito il suo comunicato.
Per il nuovo direttore generale dell’Ulss 5 Polesana i problemi del “San Luca” consisterebbero nelle “polemiche alimentate” dal nostro comitato per il “presunto ridimensionamento dell’ospedale” (vedi https://www.rovigo.news/il-dg-dellulss-5-polesana-pietro-girardi-ha-incontrato-la-sindaca-anna-gotti/).
Come non fosse vero che:
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dei 132 posti letto programmati dalla regione ne sono attivi solo 80;
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il Pronto Soccorso non è più stato ripristinato dopo il Covid;
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gli accessi al Punto di Primo Intervento si sono ridotti di 5.000 unità ;
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l’orario di funzionamento del Laboratorio Analisi è stato limitato a sole sei ore al giorno;
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il reparto di Riabilitazione, a fronte dei 50 posti programmati e 26 inaugurati, ne ha attivi soltanto 16 (o 20);
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l’ospedale ha un solo vero reparto per acuti, quello di Medicina, coadiuvato dalla terapia intensiva;
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la Chirurgia svolge solo interventi programmati che si risolvono dal lunedì al venerdì: chiude il sabato e la domenica.
L’Ulss 5 vive di propaganda, getta fumo negli occhi, confonde le acque. Come quando spaccia per reparto ospedaliero l’ospedale di comunità che, invece, dispone soltanto di assistenza infermieristica e che potrebbe essere collocato anche esternamente all’ospedale, in un punto sanità o in una casa di riposo.
Ma l’ospedale di Trecenta no, non vive di propaganda. Vive se viene ripristinato il Pronto Soccorso, se accoglie reparti e servizi utili alla popolazione.
Nessun ospedale in Veneto è stato tanto taglieggiato dai Piani Socio Sanitari Regionali. E l’Ulss 5 non da attuazione nemmeno a quelli.
Le soluzioni proposte dal nuovo direttore generale sono lontanissime dal necessario: un medico in più per il Punto di Primo Intervento non lo trasformerà in un Pronto Soccorso. Promettere di valorizzare l’ospedale con “reparti e servizi di eccellenza oltre che con l’ospedale di comunità” suona come una presa in giro. Ci basterebbe la normalità.
All’ospedale di Trecenta SERVE MOLTO, MOLTO DI PIU’
Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”