Presidente CSA,Simone Mori “E’ Necessario fare squadra per creare un nuovo soggetto pubblico che raggruppi le Ipab e le parti sociali, come già esiste in altre province del Veneto”.
La situazione del comparto IPAB è diventata critica per i mancati o limitati ristori della Regione Veneto e dello Stato.
A questi si aggiungono i rincari energetici e l’aumento dei costi delle materie prime, con conseguenti aumenti delle utenze e dei fornitori in questi ultimi 6 mesi, che hanno alimentato quella che da mesi il Presidente del Centro Servizi Anziani di Adria Simone Mori ha definito la “TEMPESTA PERFETTA”.
“Questa situazione ha generato un’inflazione media del 12%, che ha avuto un effetto “TORNADO” sui famigliari di tutto il comparto con conseguenti aumenti, posti in essere da inizio anno, come evidenziato dai giornali in questi giorni per Lendinara, Rovigo e Badia e quanto trasmesso dai notiziari Rai del Veneto sulla questione aumenti nelle Ipab.
Da più fronti, ed in primis da U.R.I.P.A. (Unione Regionale Istituti per Anziani della Regione Veneto) di cui il CSA fa parte, si è alzato il coro di ricerca di ascolto e di aiuto, ma la situazione la vediamo e la leggiamo ormai quotidianamente, forse arriveranno le briciole, vedasi la faticosa battaglia, per inserire le IPAB nel quarto decreto dei ristori, questo grazie all’emendamento di alcuni parlamentari veneti della Lega Erika Stefani e Paolo Tosato.
“Grazie a questo emendamento –informa Mori- sono stati “trovati” 5 milioni di euro per tutte le IPAB d’Italia, una cifra che non copre la perdita di tutte le Ipab della provincia di Rovigo per l’anno 2022.
Non bisogna poi dimenticare l’adeguamento atteso da tutti i lavoratori del (Ccnl) contratto nazionale del Lavoro del comparto, sottoscritto a metà novembre 2022 per il triennio 2019-2021, che si aggiunge ai maggiori costi da affrontare da parte di tutti”.
Importante è stato l’incontro prima di fine anno tra Direttori e Presidenti, avvenuto il 15 dicembre, che ha fatto il punto del comparto Ipab della Provincia di Rovigo mettendo a nudo le difficoltà economiche di tutte le realtà Ipab in provincia.
“Un incontro in cui si sono state condivise delle idee -prosegue Mori- al fine di creare un nuovo soggetto unico che raggruppi tutte le Ipab pubbliche provinciali”.
Un passaggio necessario e non più derogabile, dove le singole componenti politiche locali all’interno dei rispettivi consigli di amministrazione, devono essere protagoniste senza pensare solo alla singola struttura, ma ad un’aggregazione che ponga questo comparto pubblico attore principale per il futuro, con all’interno anche le parti sociali. Una visione futura avveniristica ad ampio spettro, come lo sono tuttora alcuni esempi della provincia di Treviso e di Venezia”.
“In questo momento così difficile, anche il CSA di Adria adeguerà le tariffe di 5 euro al giorno, una decisione già comunicata al Comitato dei Famigliari e degli Ospiti” – annuncia Mori –
“Nella visione del futuro delle IPAB Pubbliche Provinciali, e proprio per mettere giù dei punti che possano agevolare la nascita di questo nuovo soggetto, per la sopravvivenza del comparto, ho chiesto al Sindaco di Adria Omar Barbierato, di portare la questione all’attenzione della Conferenza dei Sindaci, tra i Sindaci stessi, CDA, Direttori e Sindacati, con l’obiettivo Comune di fare squadra e intraprendere il percorso necessario per la creazione di questo nuovo soggetto pubblico. Il tempo ormai è tiranno, e non possiamo più solo attendere aiuti esterni, ma dobbiamo avere la voglia di portare un cambiamento epocale al nostro territorio”.