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IN SCENA CON “MISTERO BUFFO”, IL CAPOLAVORO DI DARIO FO

Se non l’avete mai visto, approfittatene. Se lo avete già visto, approfittatene ugualmente perché questo è un riallestimento del 2019, celebrativo dei 50 anni dalla prima rappresentazione, avvenuta nel 1969. Arriva in Polesine, sul palcoscenico di Tra ville e giardini 2023, il capolavoro assoluto del teatro di Dario Fo, Mistero Buffo, portato in scena da un mattatore, collaboratore e allievo dello stesso Fo, l’istrionico Mario Pirovano, che incarna la Compagnia teatrale Fo Rame. Appuntamento imperdibile sabato 19 agosto, alle 21.30 in piazza Vittorio Veneto a Castelmassa, in una nuova location del festival, la loggia del Teatro Cotogni, unico teatro storico polesano con un loggiato che funge da piazza coperta, perimetrata da pilastri e arcate. Booking on-line su diyticket.it. La biglietteria fisica dell’evento è comunque aperta in loco, a partire dalle 20, fino esaurimento posti. Info e prenotazioni anche Ente Rovigo festival, telefono 346/6028609.

Il teatro Cotogni è un edificio storico, costruito nel 1880 allo scopo di realizzare una piazza coperta e un ampio spazio ove effettuare rappresentazioni artistiche. Si situa, quindi, nella vocazione teatrale del Polesine, che fra Ottocento e Novecento possedeva più di 50 teatri attivi per musica ed opere liriche, fatto eccezionale per il tempo e per la complessità del territorio dell’epoca.

Location davvero evocativa, dunque, per questo “Mistero Buffo 50” (riallestimento 2019), lo spettacolo più famoso di Dario Fo, Nobel per la letteratura 1997) e Franca Rame, col volto di Mario Pirovano e la regia dello stesso Fo. Il monologo o, meglio, l’insieme di monologhi intesi come narrazione di diversi racconti, è prodotto dalla Compagnia Teatrale Fo Rame e patrocinato dalla Fondazione Fo Rame. Rappresentato per la prima volta nel maggio del 1969 e riproposto, fino ad oggi, in oltre cinquemila allestimenti, ogni volta arricchiti da nuove “giullarate”, Mistero Buffo è un capolavoro che ha segnato la storia del Novecento. Uno straordinario impasto comico-drammatico, messo in scena in Italia e all’estero, nelle piazze, nelle scuole, nelle fabbriche, nei teatri e nelle chiese, le cui radici affondano nel teatro popolare delle sacre rappresentazioni medievali (i Misteri, appunto), dei giullari e della Commedia dell’arte. Dario Fo e Franca Rame hanno raccolto per anni, racconti orali, leggende e documenti di teatro popolare di varie regioni italiane, per poi riproporli in questo esilarante spettacolo.

Mistero Buffo ha la capacità di coinvolgere tutti, anche le più giovani generazioni. Le giullarate, infatti, affrontano tematiche sempre attuali: il potere, l’ingiustizia, la fame, la ribellione, la ricerca di una vita degna da condividere gioiosamente. I continui richiami all’attualità, che fanno da cornice ai vari brani, svelano il presente con le sue false ingenuità ed ipocrisie, regalando al pubblico tanti momenti di riflessione, ma anche di incontenibile comicità (da qui, l’aggettivo “buffo”). I brani sono recitati in un linguaggio che unisce diversi dialetti dell’Italia settentrionale e centrale nel Grammelot, una reinvenzione di Fo, fortemente basato sulla gestualità e sull’utilizzo delle onomatopee. Anche oggi, la lingua di Mistero Buffo è perfettamente comprensibile, grazie alla potente gestualità dell’attore in scena, Mario Pirovano, che lo stesso Fo ha definito “fabulatore di grande talento”.

Mario Pirovano, classe 1950, nel 1983 incontra Dario Fo e Franca Rame, folgorato proprio da Mistero Buffo. Entra stabilmente nella loro compagnia dove svolge le mansioni di traduttore, comparsa, aiuto elettricista, aiuto macchinista, responsabile della diffusione del materiale editoriale, direttore di scena, assistente alla regia, seguendo i due attori anche nelle tournée internazionali. Viene così a trovarsi in una posizione privilegiata, come un artista che apprende direttamente il mestiere in una bottega del Rinascimento: dalla scrittura dei testi alla prima lettura con gli attori, alle prove sul palcoscenico, ai continui cambiamenti dell’opera nel suo divenire. Pirovano non imita Dario Fo, ma ha sviluppato “una propria carica del tutto personale”, come di lui ha scritto lo stesso premio Nobel.

Tra Ville e Giardini XXIV è promossa ed organizzata da Provincia di Rovigo in ambito RetEventi, co-finanziata da Regione del Veneto, sostenuta da Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, con l’organizzazione tecnica di Ente Rovigo Festival, direzione artistica di Claudio Ronda, e la partnership dei Comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Canda, Castelmassa, Ceneselli, Corbola, Ficarolo, Frassinelle, Fratta Polesine, Lendinara, Polesella, Porto Tolle, Rovigo e San Bellino.

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