Notizie

IN VENETO ABBIAMO POCHE IMPRESE “ROSA”

Sia per incidenza percentuale sul totale che per numero assoluto, le imprese guidate da donne venete non sono tantissime. Nonostante possiamo contare su un tasso di occupazione femminile in Veneto relativamente elevato, pari al 62,9 per cento (vedi Graf. 1), la vocazione delle donne venete ad avviare un’attività imprenditoriale è abbastanza contenuta. Complessivamente le imprese femminili presenti nella nostra regione sono 87.840 e sul totale delle imprese presenti in regione incidono per il 20,8 per cento. A livello nazionale solo la Lombardia con il 19,7 per cento e il Trentino Alto Adige con il 18,8 registrano un dato inferiore al nostro. La media nazionale, invece, è del 22,7 per cento[1] (vedi Tab. 1). In valore assoluto, invece, tra tutte le regioni italiane il Veneto con le sue 87.840 imprese femminili si colloca al 5° posto.

Benché i dati relativi al Veneto non siano particolarmente esaltanti, in molti settori anche della nostra regione le aziende guidate da donne sono fondamentali, perché continuano a dare una spinta importante alla crescita e contribuiscono ad aumentare notevolmente la qualità del sistema economico[2]. A differenza dei colleghi maschi, inoltre, le donne imprenditrici tendono a dare lavoro soprattutto ad altre donne. In un Paese come il nostro, che ha il tasso di occupazione femminile più basso d’Europa, avere più imprenditrici è un passo decisivo per contrastare anche le disuguaglianze di genere.

  • A DIFFERENZA DEI MASCHI, LE DONNE ASSUMONO DONNE

In generale possiamo affermare che il basso tasso di occupazione femminile in Italia è principalmente attribuibile all’elevato carico di lavoro domestico che grava sulle spalle delle donne. Purtroppo, il nostro Paese ha storicamente investito in misura limitata nello sviluppo dei servizi sociali e della prima infanzia, penalizzando le donne in modo duplice. In assenza di adeguati investimenti in questi ambiti non sono stati creati nuovi posti di lavoro che avrebbero potuto essere occupati prevalentemente da donne. Numerosi studi a livello internazionale dimostrano come l’imprenditoria femminile possa rappresentare una chiave per incrementare l’occupazione femminile; infatti le donne che fanno impresa tendono ad assumere altre donne in misura significativamente maggiore rispetto ai loro colleghi maschi. 

  • L’AUTOIMPIEGO COME STRUMENTO PER TORNARE NEL MERCATO DEL LAVORO E CONSEGUIRE I PROPRI SOGNI 

La letteratura specializzata[3] evidenzia almeno due fattori che motivano le donne a intraprendere un percorso imprenditoriale. Il primo è strutturale ed è correlato alla condizione socio-economica: situazioni di disoccupazione, tradizioni familiari o la presenza di incentivi economici inducono a considerare l’imprenditorialità come necessità. Il secondo fattore è motivazionale e concerne ragioni intrinseche che spingono le donne ad abbracciare tale opportunità; questo aspetto sembra rispecchiare maggiormente la sensibilità femminile. Grazie all’autoimprenditorialità, le donne possono gestire con maggiore flessibilità gli impegni lavorativi insieme a quelli familiari. Inoltre, coloro che si trovano in condizioni di inattività a causa della nascita di un figlio incontrano notevoli difficoltà nel reinserirsi nel mercato del lavoro. L’autoimpiego si è affermato come uno degli strumenti più efficaci per riconquistare protagonismo nella propria vita professionale e realizzare i propri obiettivi e aspirazioni nella speranza di ottenere risultati economici gratificanti e una maggiore indipendenza.

  • LE IMPRESE IN ROSA VANNO BENE A ROVIGO E BELLUNO

Il territorio veneto con l’incidenza delle imprese femminili sul totale provinciale più elevata è Rovigo. Nel capoluogo polesano le 5.362 imprese femminili costituiscono il 23,9 per cento del totale. Seguono Belluno con un’incidenza del 21,6 per cento e 2.835 aziende a guida femminile e Verona con il 21 per cento e 17.664 attività capitanate da donne (vedi Tab. 2).

Tab. 1 –  Imprese attive in Italia

(dati al 30/09/2024)

Rank

per ultima

colonna

Regione Imprese Femminili  Imprese Attive Imprese femminili / Totale imprese
%
1 Molise 8.141 29.285 27,8
2 Basilicata 14.177 52.055 27,2
3 Abruzzo 32.302 123.526 26,1
4 Umbria 19.745 77.892 25,3
5 Sicilia 95.370 383.977 24,8
6 Calabria 38.038 157.672 24,1
7 Lazio 112.604 469.183 24,0
8 Valle d’Aosta 2.670 11.126 24,0
9 Toscana 82.601 344.407 24,0
10 Puglia 78.339 330.555 23,7
11 Marche 31.183 131.749 23,7
12 Campania 119.664 505.989 23,6
13 Sardegna 33.613 143.314 23,5
14 Friuli Venezia Giulia 19.973 87.115 22,9
15 Liguria 30.522 133.723 22,8
16 Piemonte 85.349 377.599 22,6
17 Emilia Romagna 83.650 390.695 21,4
18 Veneto 87.840 422.454 20,8
19 Lombardia 161.946 820.000 19,7
20 Trentino Alto Adige 19.707 105.102 18,8
  Totale ITALIA 1.157.434 5.097.418 22,7
Nord Ovest 280.487 1.342.448 20,9
Nord Est 211.170 1.005.366 21,0
Centro 246.133 1.023.231 24,1
  Mezzogiorno 419.644 1.726.373 24,3

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Camerali

Tab. 2 – Imprese attive presenti in Veneto

(dati al 30 settembre 2024)

Rank

nazionale

per

imprese

femminili su

totale

imprese

Provincie Imprese femminili Totale imprese Imprese femminili

su

 totale imprese
(in %)

44 Rovigo 5.362 22.412 23,9
79 Belluno 2.835 13.100 21,6
89 Verona 17.664 84.028 21,0
92 Padova 17.746 85.187 20,8
95 Venezia 13.888 66.955 20,7
96 Treviso 15.794 78.116 20,2
97 Vicenza 14.551 71.991 20,2
18 VENETO 87.840 422.454 20,8
  ITALIA 1.157.434 5.097.418 22,7

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Camerali 

[1] I dati sono di fonte Camerale e includono solo le ditte individuali, le società e le imprese a conduzione femminile (o dove nelle le stesse vi sia una maggioranza di soci femmine). Non sono conteggiate le libere professioni.

[2] Pensiamo al commercio, al turismo, alla ristorazione e ai servizi alla persona.

[3] Tra gli altri, Gobbi L. (2009), Diverse forme di sostegno per la crescita dell’imprenditoria femminile. Analisi di storie di donne imprenditrici, Università la Sapienza, Roma.

Condividi