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Letteratura: Ribelli MARCHESE DE SADE

Mercoledì 16 ottobre, ore 18.00, all’ Arci di Rovigo, Viale Trieste, 29, ultimo appuntamento del ciclo di conferenze di letteratura denominato “Ribelli” rientrante nel Progetto Radici del Contemporaneo 2019 ideato dall’Arci e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Il Prof. Ercole Chiari, filosofo, terrà una conferenza sul Marchese de Sade. Scrittore francese nato a Parigi 1740, morto a Charenton-le-Pont nel 1814. Di nobile famiglia, seguì giovanissimo la carriera delle armi e partecipò alla guerra dei Sette anni. Nel 1763 sposò Renée-Pelagie de Montreuil, che gli restò sempre molto affezionata; ma presto riprese la vita di libertinaggio a cui era già dedito. I processi che dovette subire in seguito a una serie di scandali lo condussero in carcere, al soggiorno obbligato e alla condanna a morte, cui si sottrasse con la fuga in Italia (1772). In seguito a un nuovo scandalo, fu arrestato a Parigi nel 1777, imprigionato a Vincennes, quindi alla Bastiglia (1784-89) e nel manicomio di Charenton-le-Pont. In questi anni si consacrò alla lettura e scrisse opere impregnate di nichilismo e di un materialismo integrale. Liberato nel 1790, prese parte al fervore rivoluzionario, ma fu imprigionato durante il Terrore e rischiò la ghigliottina. Liberato nuovamente alla caduta di Robespierre, si dedicò alla pubblicazione delle sue opere più importanti tra cui La philosophie dans le boudoir (2 voll., 1795), descrizione dell’educazione erotica di una giovinetta; la gigantesca epopea del male La nouvelle Justine ou les malheurs de la vertu, suivie de l’histoire de Juliette sa soeur, ou les prospérités du vice (10 voll., 1797). Individuato come l’autore di Justine e Juliette, giudicate “opere infami”, fu nuovamente incarcerato (1801) e quindi internato a Charenton. Ignorata o proibita per oltre un secolo, l’opera di Sade ha influenzato poeti come Baudelaire e Rimbaud prima di essere rivalutata nel sec. 20º da Apollinaire, dai surrealisti, da P. Klossowski, G. Bataille, M. Blanchot, dal gruppo di Tel quel, che vi hanno scorto l’espressione, libera dalle censure della ragione e delle convenienze sociali, di aspetti fondamentali della natura umana (la preminenza assoluta della sessualità, l’impulso verso la distruzione) poi indagate dalla psicanalisi. Entrata Libera con possibilità d’iscrizione al Circolo Galileo Cavazzini.     

 
  

 

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