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Lina Merlin nella giornata contro la violenza sulle donne

Sabato 25 novembre alle 17,30 la sala consigliare della provincia di Rovigo ospita un incontro organizzato da ISERS con il patrocinio della Provincia stessa e del Comune di Rovigo: Lina Merlin, una donna, due guerre, tre regimi.

La Professoressa Monica Fioravanzo dell’Università di Padova presenterà la sua ricerca sulla senatrice Lina Merlin, l’appuntamento coincide purtroppo con l’ennesimo femminicidio nei confronti di una giovane donna.
Lina Merlin (1887-1979) ha percorso la sua esistenza all’insegna del riscatto dei più deboli e dei diritti delle donne. Femminista ante litteram, insegnante appassionata, militante socialista fin dal primo dopoguerra, fu un personaggio scomodo, non ultimo per il rigore e la caparbietà con cui lottò per gli ideali di libertà, eguaglianza e giustizia sociale.
L’incontro è inserito nelle iniziative previste per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Profondo senso della giustizia sociale, costante impegno per la salvaguardia dei diritti fondamentali, energica attenzione alle classi subalterne e assidua azione a tutela di donne e fanciulli, individuati come la parte più debole della società italiana del Novecento. Sono le caratteristiche della sfaccettata personalità di Lina Merlin, che esercitò un ruolo cruciale nella rinascita dell’Italia stravolta dalla seconda guerra mondiale. Femminista ante litteram, insegnante appassionata, militante socialista fin dal primo dopoguerra, fu un personaggio scomodo, non ultimo per il rigore e la caparbietà con cui lottò per gli ideali di libertà, eguaglianza e giustizia sociale. Convinta antifascista, non prestò giuramento, perdendo così il lavoro di insegnante e affrontando il confino. Sensibile ai bisogni delle classi subalterne, trasferì tali istanze nelle aule parlamentari, prima alla Costituente e poi, per le tre successive legislature, in Senato nel ’48, venne eletta al Senato nel Collegio di Adria e rieletta nel ’53 nel Collegio di Rovigo, mentre nel ’58 fu eletta alla Camera dei deputati nella circoscrizione di Verona-Padova-Vicenza-Rovigo, con 7786 voti di preferenza. Consigliere comunale di Chioggia dal 1951 al 1955 e a Badia Polesine dal 1956 al 1961, fu candidata anche nelle amministrative di Rovigo del ’51 senza però essere eletta. La Merlin profuse grande impegno in favore delle popolazioni del Polesine, in particolare dopo la disastrosa alluvione del novembre 1951, prodigandosi con la sua presenza – nelle aree alluvionate e in Senato –, per risolvere i problemi idrogeologici del Polesine. Sebbene attiva su più fronti, dalla tutela della donna e dell’infanzia alla difesa della Costituzione e dei diritti dei lavoratori, fu la sua proposta di legge per l’abolizione delle “case chiuse” a conferirle una notorietà internazionale, tanto che il suo nome è tuttora accostato alla legge del ’58, nota appunto come “legge Merlin”, mettendo in ombra un’altra legge di grande civiltà, voluta con estrema determinazione dalla Merlin che portò alla cancellazione dai documenti anagrafici della dicitura «N. N.» che discriminava i figli di genitore non identificato. Una fama, quella schiacciata alla legge sulle “case chiuse”, che non rende ragione della ben più complessa dimensione culturale, umana e civile evidenziata in questo libro della Professoressa Fioravanzo dell’Università di Padova.

Monica Fioravanzo insegna Storia contemporanea e Storia dell’Europa contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e Studi internazionali dell’Università degli Studi di Padova. Fra le sue pubblicazioni, L’Europa fascista. Dal “primato” italiano all’asservimento al Reich (1932-1943), FrancoAngeli, Milano 2022; 1943. Strategie militari, collaborazionismi, Resistenze, (cura, con Carlo Fumian), Viella, Roma 2015; Mussolini e Hitler: la Repubblica sociale sotto il Terzo Reich, Donzelli, Roma 2009.

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