“Non ci restano che gli italiani”. “Stai scherzando, vero?”. Anno 1973: il Sudafrica dell’apartheid cerca di rompere il boicottaggio e l’isolamento grazie al rugby, ma le nazionali di tutto il mondo rifiutano l’invito di un Paese razzista. Solo l’Italia accetta, però molti dei convocati rinunciano. Nasce una squadra giovane e inesperta, con un duplice desiderio: conoscere i maestri di questo gioco e usare lo sport come strumento di fratellanza universale.
“Piccoli, gracili, indisciplinati. Non sono adatti al nostro sport”, si lamentano a Città del Capo, sapendo però di non avere alternative. Gli italiani, con dieci giocatori veneti di cui tre di Rovigo, partono per la spedizione proibita a una condizione: incontrare anche i Leopards, la selezione “negra”. È un’avventura sportiva e umana straordinaria.
Da quel viaggio “proibito” di mezzo secolo fa è nato “Non puoi fidarti di gente così” (Mondadori), scritto da Massimo Calandri, giornalista de la Repubblica. Nell’anniversario dei 50 anni del tour, il libro viene presentato a Rovigo, venerdì 20 gennaio alle ore 18 all’interno della mostra di Palazzo Roncale “Rugby. Rovigo città in mischia“, aperta fino al 29 gennaio.
Insieme all’autore ci saranno nove protagonisti di quell’avventura: il rodigino Angelo Visentin, Luigi Mattarolo, Lelio Lazzarini, Renzo Ganzerla, Nello Francescato, Adriano Fedrigo, Ambrogio Bona, Salvatore Bonetti, Ettore Abbiati.
Al termine, ore 19.30, firmacopie alla libreria Ubik di Piazza Vittorio Emanuele.