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Sanità, doppio taglio del nastro per i centri rodigini “Il pane e le rose” e “La Quercia”

Doppio obiettivo raggiunto, grazie all’impegno degli operatori e della direzione aziendale dell’Ulss 5 polesana, per la crescita dei servizi sociosanitari nel territorio provinciale. Giovedì 27 aprile sono stati inaugurati i due centri rodigini “Il pane e le rose” e “La Quercia”. Le strutture rispondono a bisogni socio assistenziali e di integrazione diversi: “Il Pane e le rose”, centro diurno semiresidenziale per persone con dipendenze, apre le sue porte all’interno di locali offerti in locazione da parte del Seminario Vescovile San Pio X, in un contesto storico di grande funzionalità e fascino. Prima, “il pane e le Rose” trovava allocazione nel complesso Casa Serena. L’attività del centro si propone di potenziare e qualificare gli interventi di prevenzione, supporto e riabilitazione per i problemi alcol-droga correlati, con attività e terapia diversificate e attraverso un progetto individualizzato. La struttura ha finalità riabilitative rivolte e dedicate a persone con problemi di dipendenze e elabora programmi terapeutici riabilitativi individuali nell’ambito del contesto territoriale di appartenenza, rispettando obiettivi, tempi, risorse di ciascun utente.
“Obiettivi specifici del servizio sono offrire spazi e strumenti idonei alla cura delle persone dipendenti, per prevenire l’interruzione dei percorsi terapeutici, promuovendo il recupero delle autonomie personali e lo sviluppo delle competenze sociali e lavorative e favorendo il cambiamento degli stili di vita – spiega il direttore dei Servizi sociosanitari Marcello Mazzo – La struttura, gestita dall’Azienda Ulss 5 con il supporto della Cooperativa sociale “Terra”, è accredita attualmente per accogliere almeno dieci ospiti, con particolare attenzione ai pazienti alcoldipendenti e tossicodipendenti che necessitano di un percorso semiresidenziale protetto ma valorizzante e inclusivo”.

Il centro diurno “La Quercia” è stato trasferito nella sede di Sant’Apollinare lo scorso febbraio dall’IRAS – San Bortolo, e viene accolto in un immobile messo a disposizione in comodato d’uso dal Comune di Rovigo. Precedentemente, ospitava una scuola. Gli spazi sono stati ridistribuiti e adattati alle esigenze degli ospiti con diversa abilità. Il centro è frequentato da 13 utenti, rimane in attività 227 giorni all’anno dalle ore 8.30 alle ore 16.30 garantendo il più ampio supporto d’accoglienza agli ospiti e ai loro familiari. “Le attività sono orientate al mantenimento/sviluppo delle autonomie personali, delle abilità cognitive, delle capacità relazionali. La programmazione prevede attività di laboratorio tra cui cucina, ortofloricoltura, attività motoria, stimolazione basale, laboratori grafico pittorici. Gli utenti sono coinvolti settimanalmente in uscite educative, nel territorio limitrofo” conferma Mazzo.
“La forza dei progetti di sussidiarietà orizzontale si esplicita oggi, poiché la semplice cerimonia inaugurale ben descrive il grande impegno dell’azienda, dei suoi professionisti, della Regione, del privato sociale. L’obiettivo aziendale è accorpare, ove possibile, i centri diurni per garantirne la massima funzionalità. Nel corso del 2023 l’Azienda sanitaria attiverà un nuovo centro diurno per pazienti psichiatrici che andrà ad aggiungersi ai tre già esistenti. Insieme, è possibile offrire risposte concrete, qualificate a politiche di integrazione socio – sanitaria per tante persone di ogni età che meritano un progetto tutto loro, meritano il nostro appoggio più solidale e l’affettuosa partecipazione alla loro riabilitazione dell’intero sistema territorio” conclude il direttore generale dell’Ulss 5 Patrizia Simionato.

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