Da molto tempo si discute dei problemi che affliggono questo settore, in primis il ridotto finanziamento che sta incidendo sulla tenuta economica. Tale situazione, come molteplici volte denunciato, si è soprattutto abbattuta sul costo del lavoro.
Mentre le topologie di Ospiti che accedevano a queste strutture subivano una modifica nella gravità e perciò sulla necessità di un’assistenza sanitaria sempre più intensiva, le strutture comprimevano il costo del lavoro con la costante riduzione degli organici, anche a causa di standard ormai obsoleti, e attraverso un brutale dumping contrattuale.
Questa scelta, chiaramente avvallata dalle politiche fatte da questa Regione degli ultimi 20 anni dove accuratamente ha evitato di riformare il sistema pensando che il mercato fosse la risposta, ha portato alla fuga di molte figure professionali che, se fino a qualche anno fa era una situazione grave ma ancora gestibile, con
l’arrivo della pandemia è diventata un’emergenza molto grave.
Come Parti Sociali abbiamo anche chiesto ed ottenuto un tavolo permanente in Prefettura sul tema RSA, ma la situazione è precipitata. Tante le denunce da più parti, non ultima la lettera arrivata nella giornata di ieri, 13 gennaio, da parte del dottor Avanzi dove, in una sorta di grido d’aiuto, o forse di denuncia, per quanto da noi interpretato propone il mettere insieme le risorse tra strutture, ben sapendo che rappresenterebbe un “pannicello caldo” perchè il problema è strutturale e già gravissimo su tutto il territorio.
L’assenza di professionisti, in primis infermieri ma non solo, sta determinando una sostanziale incapacità di queste strutture ad erogare servizi tanto che ormai riteniamo ci si trovi davanti ad una chiara lesione del diritto alla salute e all’assistenza, prefigurandosi l’interruzione di pubblico servizio, responsabilità
che però non può essere in capo ai Lavoratori, ma che riteniamo necessario sia valutata.
Circa un anno fa, nelle strutture colpite dal virus, il problema principale da affrontare erano le ricadute sanitarie con una morbilità e una mortalità drammatica. Ora la carenza di personale, amplificate dalle assenze per malattia da covid, rappresenta un’emergenza sanitaria più importante della stessa diffusione del virus.
Per questi motivi sopra esposti, stante la gravità di quanto sta succedendo, riteniamo, nel ruolo di rappresentante del Governo sul territorio, sia necessario l’intervento urgente della Prefettura come abbiamo chiesto attraverso una nota inviata al Prefetto, e per conoscenza all’Assessore Lanzarin, al Direttore Generale dell’ULSS, al Presidente della Conferenza dei Sindaci, al Presidente dell’Ordine dei Medici, al Presidente dell’Ordine degli Infermieri e a tutte le RSA per Anziani interessate del Polesine.
