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TEATRO STRACOLMO PER IL MAGO DI OZ

Seconda data e ancora teatro stracolmo, per la rassegna “Grandi e piccoli sogni”, proposta di teatro per ragazzi e famiglie di Irene Lissandrin con ViviRovigo, in collaborazione col Circuito regionale Arteven-Mic-Regione Veneto e col Comune di Rovigo, ed il sostegno della Fondazione Cariparo e del marchio Borsari Idb group.

Nonostante il caldo estivo che invogliava a gite fuori porta, tante famiglie con bambini, nel pomeriggio di ieri, domenica 14 aprile, hanno scelto lo spettacolo dal vivo, che al Teatro Duomo proponeva “Il Mago di Oz” della Fondazione Aida, in rappresentazione del sogno-bisogno dell’Amicizia. Sorprendente la fila di genitori e figli alla biglietteria del teatro. Qualche papà ha specificato che si trattava di un momento educativo, per insegnare a stare seduti e attenti per un’ora. Altri genitori, dopo aver sistemato in sala la progenie propria e di amici, si affrettavano ad andare a procurare il vettovagliamento, acqua, merendine, pacchetti colorati vari.

Lo spettacolo era di quelli belli, dentro e fuori: il viaggio fantastico di Dorothy nel Paese di Oz, con tutto il suo carico esperienziale di meraviglie una dopo l’altra e di incontri stravaganti, era ambientato in un’interessante scenografia in legno e metallo, composta dalle macchine del vento e del tuono, retaggi funzionanti di un vecchio teatro dove ha inizio la drammaturgia nel presente, in cui tre attori arrivano per ripararsi dalla pioggia. Macchine che servono per ricreare l’uragano tonante che ad inizio storia, proietta Dorothy nel Paese di Oz, con paura e pianto di alcuni bambini più piccoli del pubblico, che poi si sono rasserenati. All’occorrenza le strane macchine vengono spostate, a comporre altri quadri. Poi si aggiungono sagome di alberi e una sorta di passerelle rialzate in legno per segnalare il sentiero di mattoni gialli. Tutta opera dello scenografo Federico Balestro. E tutto inondato da una luce calda e accogliente, che fa il paio con i costumi classici di scena. La storia si alterna tra recitazione e narrazione dei tre attori, che animano e danno voce anche ai tre stupendi puppet di Antonia Munaretti: lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di latta (da dieci e lode), ed il Leone pauroso. In scena ci sono i frizzantini e trasformisti Elena Pavan (Dorothy, il Leone), Martina Lodi (il Boscaiolo di latta, la Strega del Nord, il portinaio della città di Smeraldo), e Francesco Manfredi (un Succhialimoni, lo Spaventapasseri, la Strega dell’Ovest). Il racconto segue grossomodo il romanzo originale di Lyman Frank Baum, con una variazione sul finale, dove “i regali” del cervello, del cuore e del coraggio, che nella storia sono simboli donati dal Mago di Oz, qui diventano delle medaglie con cui gli attori onorano i tre pupazzi. Lacrimuccia quando Dorothy lascia gli amici per tornare in Kansas. Molto consoni alla fantasia dei bambini (per i quali non si distingue il reale dall’immaginato), sono i passaggi tra racconto e realtà all’interno della finzione, con l’uso di oggetti (la casa, la mongolfiera) e movimenti come dentro un caleidoscopio. Magistrale l’idea creativa generale e la regia di Pino Costalunga. Bambini e genitori, tutti molto contenti e soddisfatti.

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