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Adria:Presidente del CSA Simone Mori” Se non andiamo oltre il campanilismo politico territoriale, rischiamo di trovarci sommersi nel deserto”

La trasformazione delle Ipab in Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona (APSP) è ferma da 25 anni in Veneto. Tale riforma, se venisse portata avanti, consentirebbe sinergie molto avanzate nella gestione del comparto sociale del territorio e  creerebbe fonti alternative di sostegno delle IPAB. Sono le parole del Presidente del Centro Servizi Anziani Simone Mori

Quanto è successo negli ultimi due anni con una Pandemia senza precedenti e  la crisi energetica dettata dalla guerra in Ucraina, si sono venute a creare situazioni che hanno generato un escalation di costi, che ne Regione e nemmeno lo Stato hanno pensato di compensare, se non in piccolissima parte.

I problemi di Adria, prosegue il Presidente, sono i problemi di tutte le IPAB Venete, testimonianza ne sono i vari articoli che il Dott. Volpe Presidente dell’Associazione URIPA (Unione Regionale Istituti Per Anziani Della Regione Veneta), ha reso noto  attraverso i mezzi di stampa.

Nel 2021, -entra nei dettagli il presidente  Mori-i mancati introiti  in struttura dovuti al blocco degli accessi imposto dall’Ulss 5 Polesana, in seguito  all’emergenza del Covid, hanno fatto registrare un mancato introito al CSA di circa 1.150.000 mila euro che  si è sommato all’aumento dei costi energetici (riscaldamento ed energia elettrica) di circa 300mila euro, il doppio rispetto all’anno precedente. Altra spesa non prevista, sono stati i 271 mila euro per  i costi Covid. Un totale di 1.721.000 euro  che sommati   agli 850 mila euro, previsti come mancate entrate dei 25 ospiti del nucleo dove sono in corso i lavori per il Cpi, si arriva a 2.571.000 euro. Una tempesta perfetta.

Gli interventi per il Certificato Prevenzione Incendi (CPI) dovranno terminare per marzo 2026, una scadenza che non può più andare in deroga  –informa Mori-  lavori che prevedono l’impiego di un finanziamento regionale a rotazione di 1.900.000 euro, che il CSA aveva ottenuto nel 2009 per “LAVORI URGENTI” inerenti il CPI ma mai utilizzati fino al 2020. Sono stati undici anni di congelamento politico.

“La visione per il futuro-commentano il sindaco uscente Omar Barbierato e il Presidente  del CSA Simone Mori-  è quella di prendere l’ esempio di quanto è stato fatto in provincia di Treviso o in provincia di Venezia: Un unico nuovo soggetto tra le Ipab della provincia di Rovigo, per arrivare ad avere un unico interlocutore, dove nei tavoli della Regione e di Aulss, possiamo far valere la compattezza di un’unica struttura, che ha una voce unica, e che può essere partner di Aulss, pensiamo alla gestione di alcuni servizi del territorio, che oggi sono in capo alla parte sanitaria provinciale e domani può essere gestita dal nuovo soggetto con attività mirate nel Polesine attraverso le strutture associate che compongono il territorio”.

“Se non andiamo tutti oltre il campanilismo politico territoriale, dando vita a quanto detto, rischiamo di trovarci sommersi nel deserto”-conclude il Presidente del CSA, Simone Mori

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