L’attuale sindaco di Rovigo Valeria Cittadin, quando era segretario provinciale della CISL, fu uno dei più accesi sostenitori della riconversione a carbone “pulito” (…) della centrale termoelettrica Enel di Polesine Camerini, tanto da perorare pure caldamente la causa dell’abolizione del Parco del Delta del Po che vedeva come un ostacolo alla riconversione stessa.
La riconversione non fu realizzata, per questo risparmio di denaro Enel ancora ringrazia noi ambientalisti, e il Parco del Delta del Po e diventato riserva MAB dell’Unesco cominciando a sviluppare un’economia connessa col territorio fatta di turismo, agricolutra e pesca di qualità.
Ora Cittadin è diventata sindaco di Rovigo e subito minaccia di togliere l’art.23 dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Particolareggiato dell’Interporto rodigino, articolo che ha impedito in un ventennio l’insediamento di attività insalubri che avrebbero portato pochissima occupazione, ma un danno certo all’ambiente circostante e rischi seri per la salute di chi vive attorno, ma pure distante, all’area interportuale.
Un concetto di economia tossica difficile da levare dalla testa di Valeria Cittadin, evidentemente, e che, temo, porterà a scelte future ancor più deleterie che peggioreranno la già parecchio precaria qualità di aria e ambiente della Città delle Rose.
Rimane solo da mettere in campo una protesta forte, ampia e coesa contro un’eventuale scelta politico-amministrativa di puntare sul baratto profitto, per pochi, contro salute, di.molti.
Di sicuro non saremo spettatori indifferenti.
Vanni Destro
Rete dei comitati polesani
a difesa della salute e dell’ambiente