Come da tempo sottolineano Cgil Cisl e Uil polesane, il territorio rodigino prima di altri ha compreso l’importanza dei rigassificatori nel nostro Paese, da sempre in ritardo sulla politica energetica, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti e che fanno prevedere un autunno ancora più drammatico per famiglie ed imprese, a causa dell’aumento esponenziale del costo dell’energia.
La preoccupazione è che la difficoltà delle aziende per l’aumento vertiginoso dei costi energetici determini nei prossimi mesi, anche nel nostro territorio (pericolo anticipato da varie aziende di quasi tutti i settori), chiusure di attività o ricorso alla cassa integrazione, facendoci precipitare in un pericoloso “circolo vizioso”: i lavoratori costretti così alla cassa integrazione o alla Naspi vedrebbero diminuire in maniera consistente il proprio reddito, in un bilancio familiare aggravato però dalla necessità di pagare bollette energetiche dal costo insostenibile. Una spirale che rischia di diventare persino peggiore di quella che si determinò nella fase più acuta della pandemia.
Per tali motivi come Cgil Cisl e Uil, già dalla scorsa primavera, abbiamo chiesto interventi urgenti come un tetto nazionale ed europeo al costo del gas ed una tassazione più alta per i cosiddetti extraprofitti realizzati da Aziende di vari settori (energetico, farmaceutico, bancario e così via).
C’è però la possibilità di realizzare anche nella nostra Provincia un intervento concreto che vada in tale direzione: in Polesine, non appena “Adriatic Lng” chiese di aprire un confronto sul rigassificatore al largo di Porto Levante, a fine anni ’90, furono messe in atto, con l’attiva partecipazione dei Sindacati Confederali, tutte le azioni necessarie per favorire il suo insediamento. Le scriventi OOSS ritengono che ora sia urgente riaprire il confronto con l’Azienda stessa, partendo da una logica di “extraprofitti” e conseguentemente di possibili ricadute positive per i cittadini del Polesine, anche in termini di responsabilità sociale d’impresa.
A suo tempo furono messi a disposizione del territorio polesano 12 milioni di euro una tantum per rigassificare 8 miliardi di metri cubi l’anno. Ora Adriatic Lng si avvia ad aumentare la capacità di rigassificazione ad almeno 11 miliardi e, data la grave crisi energetica in corso, riteniamo che sarebbe davvero opportuno che anche la comunità polesana potesse trarne qualche beneficio, soprattutto in questo difficilissimo momento.
Per tutte queste ragioni, abbiamo formalmente chiesto nei giorni scorsi ad “Adriatic Lng” di avviare con urgenza un confronto su tali temi, con l’obiettivo di poter mettere a disposizione dei cittadini polesani – a partire dalla fascia di popolazione più in difficoltà – delle importanti risorse economiche utili ad alleviare gli ingenti costi energetici. Crediamo sia una proposta vera e concreta a favore del Polesine e chiediamo con forza anche a tutta la politica locale, le istituzioni, la provincia, di poterla sostenere per far sentire la voce dell’intera nostra comunità.
Pieralberto Colombo
Segretario generale Cgil Rovigo |
Samuel Scavazzin
Segretario generale Cisl Padova Rovigo |
Gino Gregnanin
Segretario generale Uil Rovigo |