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“Food Policy”, la sicurezza alimentare entra nell’agenda politica

“Food Policy – green and circular food”. È il nome del progetto che mira ad affrontare il tema del cibo nel territorio polesano e in particolare nel suo capoluogo. La presentazione si è tenuta oggi martedì 13 febbraio a Palazzo Nodari, alla presenza di Comune di Rovigo, Università Iuav di Venezia e CSV Padova e Rovigo. Il percorso intende rispondere al bisogno di ripensare la gestione alimentare in tutta la sua filiera considerandone specificatamente gli aspetti sociali, economici ed ambientali.

L’idea nasce in virtù della necessità che le amministrazioni del territorio e i vari stakeholder si coordinino e riescano a dare vita ad una rete in grado di garantire sicurezza alimentare, salute della persona e benessere ambientale. La Food Policy è appunto lo strumento che, attraverso una definizione chiara della filiera e dei bisogni e delle opportunità, riesce a definire una governance del cibo efficiente, efficace e sana.

La proposta nasce per supportare i vari attori del territorio che ritengono necessario porre l’attenzione sul tema dell’agricoltura e del cibo (quanto mai centrale in questo momento storico) e che dev’essere seguito e promosso al fine di supportare politiche di sviluppo locale di carattere economico, sociale e ambientale. Il focus viene posto non solo sulla sicurezza alimentare e sulla salute dei cittadini ma anche sull’agricoltura urbana, la multifunzionalità, le filiere corte e il rapporto produzione-consumo, tutti argomenti che godono di una crescente attenzione da parte dell’opinione pubblica.

In questo quadro generale, il progetto destina due assegni di ricerca all’Università Iuav di Venezia in partenariato con il Comune di Rovigo e CSV di Padova e Rovigo, finanziati dal Fondo Sociale Europeo (FSE) della Regione del Veneto, legati a bandi regionali del Fondo Sociale Europeo (FSE): l’intento, grazie alla collaborazione del team dell’Università Iuav di Venezia, è quello di preparare a beneficio dei decisori politici un’analisi dettagliata del sistema agroalimentare polesano, con le sue potenzialità e criticità, in modo tale da poter esser utilizzato come base per l’organizzazione della Food Policy stessa e l’attivazione di futuri tavoli e forum di discussione. Coordinati dall’ateneo lagunare, i due assegni di ricerca opereranno con i relativi partner di progetto per supportare internamente lo studio e la preparazione dell’ente alla creazione di una policy legata al cibo, e dall’altro sul territorio per analizzare ed attivare tutti gli stakeholder necessari al funzionamento della food policy.

Per il Comune di Rovigo l’assegno di ricerca vuole predisporre un’analisi locale del sistema alimentare e delle sue ricadute sociali, economiche ed ambientali al fine di supportare i decisori nella definizione di politiche mirate; per il CSV Padova e Rovigo si andrà a supportare invece la struttura nell’organizzazione razionale, informatica e spazializzata dei dati e delle informazioni relative alle questioni alimentari e di supporto alle famiglie, consentendo di facilitare il lavoro che potrà esser messo in relazione con le informazioni comunali e del territorio per garantite una gestione efficiente e per la definizione della food policy.

“Oggi abbiamo presentato un progetto di ricerca  – ha detto il sindaco Edoardo Gaffeo -, che si occupa di “Food Policy”, ossia un percorso di analisi a 360° di tutte le tematiche della filiera del cibo. Un progetto che ha una grande valenza per il mondo dell’agricoltura ma non solo e che si inserisce perfettamente nella serie di azioni che abbiamo portato avanti nell’ambito di un Comune sostenibile”.

Per il CSV, come ha evidenziato Giorgia Businaro assessore alle Attività Produttive, si tratta di una iniziativa innovativa perché vede la mappatura dei flussi degli aiuti alimentari. “L’obiettivo è creare le linee guida per la città di Rovigo, per un piano strategico per il cibo.  E’ un bel regalo che l’amministrazione lascia in eredità alla città”.

“Il progetto – ha aggiunto Giulia Lucertini, referente scientifica del progetto per l’Università Iuav di Venezia -, è immediato partirà il 15 febbraio, per la durata complessiva di 18 mesi, un anno per l’assegno di ricerca e altri sei mesi per il resoconto finale da parte della Regione.

“L’iniziativa si inserisce nel filone preso il via con l’Expo di Milano nel 2015 che ha lanciato come evento cardine la sostenibilità di un mondo più equo per la gestione del sistema alimentare”.

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