“Senza giri di boa” come nuovo motto per la tutela dei diritti delle donne lavoratrici. Successo, lunedì scorso nella sala degli arazzi di Palazzo Roncale, per l’ultimo incontro del 2022 organizzato e promosso dal Lions Club di Rovigo per la cittadinanza. Tema dell’evento, che si è tenuto dinanzi a un uditorio quasi esclusivamente femminile, la cordata di reazioni indignate alla frase “le donne le prendo dopo i quattro giri di boa [matrimonio, figli, divorzio, over 40]. Sono tranquille e lavorano h24”, pronunciato lo scorso 4 maggio dalla stilista Elisabetta Franchi. Merito di una cordata di 20 giornaliste italiane la successiva mobilitazione attraverso i media e poi la ricerca di contatti e storie per tentare di migliorare la situazione nel Belpaese. Ne sono nati un blog, un podcast, un profilo Instagram, una pagina Facebook, un libro e anche uno spettacolo teatrale.
Ospiti dell’evento in città sono state Silvia Franco e Linda Giannattasio, due delle venti giornaliste che hanno illustrato la loro iniziativa e la recente pubblicazione del libro.
“Subito dopo il nostro appello – le parole delle due relatrici, intervistate da Sofia Teresa Bisi – abbiamo avuto tantissime testimonianze: ne è emerso un quadro sconfortante, in cui il lavoro femminile non è solo sottostimato e sottopagato rispetto a quello maschile, ma è anche carico di ulteriori responsabilità domestiche e familiari, tanto da indurre troppe neo o future mamme a scegliere tra carriera e famiglia. Il libro presenta una serie di storie vere, che ci fanno rendere conto di quanto la situazione in Italia sia drammatica: c’è chi rinuncia alla famiglia, chi si costringe a orari folli, chi si separa da figli piccolissimi, chi non si prende cura di sé, in attesa di un domani stabile che troppo spesso non arriva”.
Il volume traccia un ritratto spietato della situazione italiana, dove il salario maschile – a parità di mansioni e titoli – è mediamente superiore a quello femminile del 18%; in uno Stato che si piazza al 68° posto per la disparità di trattamento di genere. Ci sono riferimenti alle lavoratrici “standard”, ai congedi genitoriali, all’idea generica di “sentirsi a posto”, al cosiddetto “inverno demografico” e alle quote rosa. Rimane aperto un dilemma: come realmente incoraggiare le donne ad avere voglia e fiducia nella genitorialità.
Presenti all’evento Paola Menon, presidente Soroptimist, ed Erika Alberghini, assessore del Comune alle pari opportunità. “È fondamentale – le parole di quest’ultima – che il mondo dell’imprenditoria possa recepire le normative vigenti e che non si accetti il malcostume per cui troppe donne sono costrette a soggiacere a ricatti e costrizioni per salvaguardare lavoro e famiglia. Ci sono troppi esempi negativi a livello nazionale: è scandaloso che proprio una donna non abbia voluto tutelare il proprio genere in ambito occupazionale”.
“La nostra Costituzione, all’articolo 37, parla chiaro: – il commento di Ruggero Zambon, presidente dei Lions – la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. In realtà è già scritto tutto, ma poi esistono la realtà, la vita vera, la mentalità e soprattutto le consuetudini”.
“C’è ancora tanta strada da fare – la chiosa delle relatrici – e c’è anche da pensare a quello che noi abbiamo voluto chiamare il quinto giro di boa: i problemi di salute, troppo spesso non considerati e non tutelati”.