Andrea Spezzacatena si è ucciso il 20 novembre 2012, vittima di attacchi sui social e nella vita quotidiana da parte di compagni di classe. Proprio nel salutare il figlio prima del funerale, Teresa Manes racconta di aver preso la decisione di non lasciarlo, ma di continuare a farne rivivere il ricordo: la sua lotta è stata soprattutto una lotta per evitare che nuove tragedie si ripetessero, impegno civile che le è valso in anni recenti il conferimento dell’onorificenza di Cavaliere da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Trasformare il suo memoriale in un film, ha aggiunto, è un risultato importante, “perché un film può arrivare dove non sono potuta arrivare io, semplicemente con la mia disperazione”.
“Un inno alla vita, che è bella e va vissuta”. Così Teresa Manes, mamma di Andrea Spezzacatena, vittima di bullismo, ha definito il film tratto dalla sua vicenda, parlando a studenti di tutta Italia in un collegamento streaming, che ha coinvolto anche il cinema Duomo di Rovigo nella mattinata di lunedì 4 novembre.
Ben 60 mila le ragazze e i ragazzi coinvolti in un evento di respiro nazionale, a cui ha aderito anche la sala rodigina, strapiena di studenti di scuole medie e superiori della città. Oltre alla proiezione del film in anteprima assoluta, gli studenti hanno potuto assistere ad un dialogo tra alcune persone legate al film: la mamma di Andrea, Teresa Manes, il protagonista Samuele Carrino, la regista Margherita Ferri, lo sceneggiatore Roberto Proia, la musicista Arisa (autrice della colonna sonora) e la giornalista Federica Angeli. Insieme hanno raccontato come è nato il toccante film, che ricostruisce la tragedia del giovane bullizzato dai compagni di scuola, fino a compiere un suicidio. Film che nasce dal libro scritto proprio dalla madre, monito a non dimenticare e, anzi, lottare per cambiare le cose. “Vedo il mio libro e questo film non come opere che parlano di morte, ma un inno alla vita che è bella e va vissuta”, ha spiegato durante il collegamento con le scuole.
E proprio questo è il senso di questa anteprima, a cui il cinema Duomo ha preso parte: coinvolgere i ragazzi e le ragazze delle scuole, coetanei del protagonista, attraverso il potere della narrazione, contribuire a quel dibattito che si è riacceso in queste settimane, facendo emergere anche le contraddizioni e i problemi che ancora attraversano l’adolescenza. L’impegno prosegue martedì 5 novembre con una seconda proiezione, questa volta arricchita dal dialogo in sala con uno psicologo.