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La guerra del lavoro miete un’altra vittima

Ancora una volta un uomo muore sul posto di lavoro.

Stavolta è toccato ad un operaio, caduto da una piattaforma alta 5 metri, mentre stava lavorando sul tetto di un magazzino in via ristrutturazione per la posa di insegne pubblicitarie a Porto Viro, lungo la Romea.

Questa morte allunga la lista delle vittime nei posti di lavoro che bisogna assolutamente fermare. La magistratura e gli enti di controllo faranno tutte le verifiche per accertare le responsabilità ma evidentemente questo non è sufficiente ad impedire che questi decessi si interrompano. Non è possibile,
nel 2022, morire sul lavoro.

La risposta necessaria è, oltre ogni dubbio, il potenziamento dei servizi ispettivi preventivi. I datori di lavoro, pubblici e privati, devono garantire la sicurezza azzerando il rischio di incidenti nei posti di lavoro attraverso maggiori investimenti.

E’ necessario spendere più soldi a favore della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro. Non è possibile, ogni qualvolta un incidente si verifica sui posti di lavoro, affermare che bisogna potenziare gli strumenti di controllo ma poi, alla resa dei conti, non fare nulla.

Rifondazione Comunista chiede interventi urgenti per fermare questa strage,
chiede l’inasprimento delle sanzioni nei confronti delle aziende, pubbliche e
private, che non rispettano i regolamenti in materia di sicurezza sul lavoro,
chiede di allentare i ritmi che spesso portano a sottovalutare i pericoli,
chiede di mettere al centro del dibattito la dignità e la tutela delle lavoratrici e dei
lavoratori, prima di ogni profitto, oltre il capitale.

Rifondazione Comunista, in questo ennesimo giorno di lutto, vuole esprimere il proprio cordoglio ai familiari dell’ennesima vittima immolata sull’altare del profitto e dell’affermazione di una società che sempre più si è consegnata, politicamente, alle logiche aggressive del nuovo liberismo.
Giuseppe Fatalino, 42 anni, è l’ultima vittima di una guerra che colpisce solo le lavoratrici e i lavoratori, mai i profitti e i capitali.

Diego Foresti, segretario provinciale di Rifondazione Comunista – Se di Rovigo

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