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“La Pinacoteca che (non) c’è”

L’offerta culturale della città di Rovigo si articola su diversi importantissimi beni, che da anni sono all’attenzione dei cittadini e dei visitatori. I numerosi eventi di levatura nazionale rivestono un ruolo portante anche per lo sviluppo economico del nostro territorio.

Tra questi gioca sicuramente un ruolo primario la Pinacoteca che accoglie più di 450 opere, alcune di grandissima importanza. Esse sono il lascito di tre diverse quadrerie: quella dei Conti Casilini (1833), quella del Conte e del Cardinale Silvestri (1876), quella del Commendatore Albano Gobbetti (1901) e, in seguito, quelle di numerosi altri donatori.

Alla fine del secolo scorso è stato possibile riunire nella Pinacoteca anche le opere di proprietà della Curia Vescovile già appartenenti alla collezione silvestriana. La Pinacoteca fu ospitata nei palazzi dell’Accademia dei Concordi e poi trasferita nel 2007 a Palazzo Roverella, indicato come sua sede definitiva. All’ inaugurazione del Roverella un pregevole allestimento accolse più di cento opere ma dopo sette anni di apertura e d’importantissime mostre la Pinacoteca dovette passare il testimone a un altro ente; oggi la quadreria è visibile solo in piccola parte – circa 19 opere e il grande edificio resta chiuso d’estate per i quattro mesi nei quali l’ente gestore non allestisce le sue mostre temporanee.

La parte più consistente della collezione – più di cento opere – non è dunque visibile; al contrario, l’importanza della Pinacoteca è attestata dalle richieste di numerosissimi prestiti per mostre prestigiose sia in passato – ad esempio al Forte di Bard nel 2016 – che recentemente negli Stati Uniti e in Europa, come è stato annunciato dalla Dott.ssa Vedova a Palazzo Cezza il 23 novembre u.s.

L’attuale situazione della Pinacoteca richiede un’attenta valutazione e una riflessione a più voci al fine di maturare una soluzione che, partendo dallo stato di fatto, consenta d’individuare soluzioni che permettano la visione dei dipinti più importanti e l’apprezzamento – a rotazione – delle altre opere.

Viene quindi proposto un incontro che ha per titolo “La Pinacoteca che (non) c’è” e che vuole portare all’attenzione della città un fatto noto solo a una piccola parte dei cittadini; esso riguarda un bene di grandissima rilevanza, attualmente visibile al Roverella solo in minima parte mentre numerosissime opere di grande valore non sono attualmente esposte.

L’incontro è programmato per sabato 14 dicembre alle ore 17,30 presso la sala G. Cavazzini di Piazza Tien An Men al primo piano e vede come relatore l’arch. Guido Pietropoli, socio dell’Accademia dei Concordi, e interventi di studiosi e collezionisti d’arte. Modera la discussione la giornalista Giorgia Brandolese.

Per l’occasione sono stati invitati i principali soggetti proprietari e responsabili della Pinacoteca: il Comune di Rovigo, l’Accademia dei Concordi, il Vescovo di Adria e Rovigo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. L’auspicio è che in breve tempo possa prendere avvio un dialogo fruttuoso con tutte le istituzioni sopra menzionate.

L’iniziativa si svolge nell’ambito del progetto “Ci.Ci.Co.Co. – Civismo, Cittadinanza, Condivisione e Comunicazione”, cofinanziato dalla Regione del Veneto con i fondi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Per informazioni: Circolo Culturale ARCI 2 giugno 1946, Piazza Tien An Men 1, tel. 0425 094943 e 349 4955818, circolo2giugno46@gmail.com, www.bluetu.it

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