Come in tutto il nord Italia, anche Cgil e Uil di Rovigo aderiscono allo sciopero generale di 8 ore delle lavoratrici e lavoratori dei settori privati il prossimo 24 novembre , con manifestazione e corteo a Rovigo: partenza ore 9,00 dal piazzale antistante la Questura di Rovigo fino ad arrivare in Piazza Matteotti dove si terranno gli interventi conclusivi dei segretari generali di Uil e Cgil Rovigo, oltre che di alcune/i lavoratrici e lavoratori di vari settori e di un rappresentante degli studenti.
Una mobilitazione iniziata da alcuni mesi, preceduta da molte assemblee territoriali e nei luoghi di lavoro, che ora sfocia nello sciopero generale per contrastare le politiche economico-sociali del Governo, peggiorate dalla ultima legge di bilancio proposta, che non affrontano il grave impoverimento di chi vive di lavoro e pensione, non contribuiscono a ridurre le diseguaglianze, anzi le ampliano e non produce crescita che aiuti la stessa domanda interna.
Una legge di bilancio fatta per 2/3 a debito e che finirà per essere pagata ulteriormente da lavoratori e pensionati con redditi medio-bassi, con ulteriori tagli alle pensioni ed allo stato sociale, a cui già oggi si continuano di fatto a tagliare risorse, a partire dal fondamentale settore della sanità pubblica, facendo così venir meno la garanzia di importanti diritti pubblici universali – istruzione e salute in primo luogo – a scapito dei più deboli.
Non esiste un vero intervento strutturale che garantisca attraverso la leva fiscale la redistribuzione del reddito a favore di lavoratori e pensionati con redditi medio-bassi che da sempre pagano regolarmente le tasse per finanziare lo stato sociale, ma solo “mance” buone per la propaganda e nessun vero intervento di maggior tassazione delle grandi rendite finanziarie, degli extra profitti aziendali e di contrasto serio alla evasione ed elusione fiscale … al contrario condoni più o meno mascherati; nessuna reale previsione di contrasto alla precarietà, anzi la si allarga, che è l’altra faccia della medaglia del lavoro povero, nulla sulla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ed anzi si liberalizza il ricorso ad appalti e sub-appalti in cui spesso la sicurezza è vista solo come un fastidioso costo. Grave peggioramento infine delle norme sulla previdenza, senza alcuna attenzione alle nuove generazioni ed alle donne.
Tale situazione se calata nel Territorio polesano assume ancor più gravità considerando che la Provincia di Rovigo rimane il Territorio mediamente con i salari da lavoro dipendente e le pensioni più basse del Veneto e sotto persino alla media nazionale, a cui si aggiunge una percentuale sempre più alta di over 65enni (oltre il 25% ormai della popolazione totale), lo spopolamento in atto da anni ed il fatto grave che siamo l’unica Provincia del Veneto in cui i pensionati superano per numero i lavoratori attivi, con tutte le gravi ripercussioni sulle risorse per i servizi pubblici e sullo stesso mercato del lavoro.
Per questo la mobilitazione diventa indispensabile per affermare invece un nuovo modello di sviluppo sociale ed economico a cui mirano le nostre proposte alternative ma ad oggi inascoltate dal Governo.
Gino Gregnanin – Coordinatore Uil Rovigo
Pieralberto Colombo – Segretario Generale Cgil Rovigo