La sezione dell’ANPI (Associazione nazionale partigiani d’Italia) di Adria, intitolata ad Arduino Nali, ha organizzato per domenica 7 maggio, insieme ad AUSER Delta Adria e CSI, una pedalata tra storia, sport e divertimento.
L’itinerario scelto ha ripercorso i momenti più bui dell’efferatezza nazi fascista nella città etrusca, che tanti morti ha lasciato sul campo, alcuni in modi bestiali come in tante altre parti d’Italia.
Iniziando da Piazza Garibaldi, con la lapide al carabiniere Salvatore Calì, che rifiutò l’adesione alla Repubblica di Salò ed il cui corpo fu vilipeso per mostrare la ferocia degli assassini; per passare dal viale del cimitero con la stele a ricordo di Carlo Chiarato, del movimento cattolico S. Pietro, lì ucciso in un agguato; da Via Canaletti per Alcide Garbin e Ivo Bellettato, fucilati presso il muro del cimitero; passando poi dal capitello in Artessura con il ricordo di Uldino Fellardi e Alfredo Pizzighello, caduti nel corso di scontri con i fascisti; passaggio successivo presso la lapide di Bellombra che la fucilazione, dopo un rastrellamento, di Dino Schiavi, Vinicio Migliorini, Consalvo Facenti e Luigi Trevisan; per finire a Bottrighe con la lapide ad Arduino Bizzaro, medaglia d’oro della Resistenza, e Tersiglio Crivellari, prima torturato al cinema Politeama ne poi giustiziato a Bottrighe. Prima di arrivare al cinema Politeama ad Adria tappa finale in località Piantamelon, dove furono uccisi Eolo Boccato e Giuseppe Galimberti. Boccato fu dilaniato con la dinamite e la sua testa venne esposta al Consorzio agrario di Adria. Tappa finale al cinema Politeama, vera e propria centrale di tortura dei fascisti ad Adria, a cui fu sottoposto anche il primo Sindaco della città liberata, Cesare Zen
Una iniziativa importante, per mantenere la memoria di fatti tragici che hanno portato poi alla Liberazione ed alla Repubblica, dopo la disfatta del fascismo.
Ma non è mancata, anche stavolta, la provocazione neofascista: Forza Nuova, con il favore delle tenebre, ha appeso uno striscione sul lato opposto di Riviera Cengiaretto rispetto al luogo fissato per la partenza, richiamando, in modo finto scherzoso e volgare, una scena da film per dileggiare l’iniziativa. Ma va ricordato che i fascisti ed i loro epigoni sembrano avere una sorta di attenzione particolare per la violenza sessuale sugli antifascisti, come purtroppo dimostrato anche da quella subita da Giacomo Matteotti, ben prima del suo assassinio.
Unanimi lo sdegno e la riprovazione del mondo democratico adriese, come unanime è la richiesta di maggiore controllo sull’operato dei neofascisti di Forza Nuova e di perseguire a termini di legge ogni atto che vada contro il sentimento democratico e costituzionale.