Il secondo appuntamento della Stagione Concertistica 2024 dell’Associazione Musicale Francesco Venezze è davvero particolare: domenica prossima alle ore 17:00 presso l’Auditorium Tamburini di Via Pighin, 2, assisteremo alla proiezione di un film muto inglese del 1927, diretto da un giovane Alfred Hitchcock ed intitolato The Lodger – Il Pensionante, e alla contestuale esecuzione dal vivo delle musiche composte oggi per questo film dal compositore, pianista e direttore d’orchestra riminese Davide Tura, un artista dalla intensa ed eclettica carriera, che spazia dalla musica classica al jazz. Le musiche saranno eseguite da un ensemble diretto dallo stesso Tura nelle vesti di pianista, che riunisce una brillante violinista classica, come Claudia Lapolla, a tre jazzisti, Alessandro Stefanelli, Thomas Lotti ed Enrico Ro, rispettivamente al sax contralto, contrabbasso e batteria.
Dunque, uno storico thriller d’autore trova una nuova, contemporanea veste sonora. La partitura di Davide Tura per cinque elementi si rivolge al capolavoro muto girato da Hitchcock nel 1927 e lo reinterpreta musicalmente, valorizzandone proprio quei tratti stilistici che diventeranno inconfondibili del suo cinema: suspense, ambiguità, atmosfere inquietanti in rassicuranti contesti borghesi, amore/sesso/morte inestricabilmente intrecciati, elegante rigore formale. È l’autore stesso a descrivere il suo lavoro su The Lodger: “L’utilizzo di linguaggi musicali moderni, in un impasto di influenze classiche e jazz d’avanguardia, evita con cura il rischio di un accompagnamento musicale illustrativo. Il disegno sonoro si carica invece di una propria narratività, del tutto autonoma rispetto alle immagini e al contempo in sinergia con esse, fornendo al film una nuova compattezza espressiva, rispettosa del modello ma vicina a una sensibilità attuale. Per questo la storia della giovane, bionda Daisy e del suo affascinante e oscuro ospite continua a farci fremere di piacere e di orrore. The Lodger era un romanzo di successo di Marie Belloc Lowndes pubblicato nel 1913 e liberamente ispirato al caso di Jack lo Squartatore. Da grande appassionato di polizieschi, Hitchcock conosceva il libro e ne approfittò per sviluppare una tematica che diventò poi una costante della sua produzione: la caccia all’uomo. La scelta del divo Ivor Novello per la parte del misterioso pensionante sospettato di essere un assassino preannunciava un altro espediente prediletto: l’uso degli attori in ruoli che disattendono le aspettative del pubblico.”
Sarà proprio l’inatteso il fil rouge di questo evento da non perdere.