Nella legge di bilancio votata con la fiducia alla Camera e rimandata al Senato per la sua approvazione non sono stati inseriti purtroppo, nonostante gli emendamenti presentati da maggioranza ed opposizione e la mobilitazione sindacale, alcuni provvedimenti a modifica di quanto previsto per i 1250 lavoratori precari assunti presso il Ministero dell’Interni e destinati a prestare la loro attività presso le Questure , le Commissioni Territoriali e gli Sportelli Unici per l’Immigrazione delle Prefetture di tutta Italia.
Assunti con contratto di lavoro in somministrazione da due anni questi lavoratori hanno egregiamente supplito alla crescente mancanza di personale attualmente in carico presso tali pubbliche amministrazioni, sottoposte ad un continuo esodo per pensionamento, con carichi di lavoro sempre più massicci e con organici carenti, dovute ai decreti flussi e l’emergenza Ucraina.
Ora a distanza di due anni, a partire dalla fine di quest’anno non sono previste quantomeno ulteriori proroghe di tali contratti. Questi lavoratori si vedono chiudere improvvisamente un percorso che, a detta di tutti i Prefetti d’Italia, è stato estremamente utile e professionalmente elevato.
Questa situazione di precarietà di Stato coinvolge nella Provincia di Rovigo cinque lavoratrici inserite nella pianta organica della Prefettura di Rovigo ed ivi adibite a compiti diversi, tutti comunque in un’ottica di aumento della qualità della tipologia di servizi offerti alla popolazione residente della nostra Provincia. Una ulteriore perdita di posti di lavoro per il nostro Territorio, una beffa, dopo tante parole, per le persone coinvolte ed una perdita di professionalità a servizio dei cittadini
Per sollecitare le forze politiche a risolvere la vertenza, aperta da tempo con lo stato di agitazione tuttora vigente, una delegazione di lavoratrici di Rovigo ha partecipato al presidio nazionale a Roma in concomitanza con lo sciopero nazionale proclamato per il 21 dicembre scorso e che ha visto l’adesione quasi totale dei lavoratori in tutta Italia.
Paradossale è che il Governo nella sua campagna elettorale ha sempre utilizzato il tema della “sicurezza” come obiettivo da perseguire ad ogni costo, mentre ora nel suo primo atto esecutivo costringe le Questure e le Prefetture a riscrivere i propri organici destinando al lavoro di ufficio tutte quelle forze che attualmente erano destinate al controllo attivo del territorio.
Una situazione inaccettabile, contro cui continueremo a batterci e che auspichiamo sia risolta nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti, prima della definitiva approvazione dell’attuale legge di bilancio anche grazie anche alla continua mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolte.
Dario Pitacco – segretario generale NIDIL Cgil Rovigo