Approfondimenti

CGIA: FLOP DEI CONDONI FISCALI ED EDILIZI

Nel Veneto l’evasione fiscale e l’abusivismo edilizio sono contenute e nonostante i condoni siano molto discutibili da un punto di vista etico, la loro introduzione, così come suggerito nei giorni scorsi da alcuni leader della maggioranza di governo, non darebbe nemmeno alcun contributo importante alle casse dello Stato. Secondo l’Ufficio studi della CGIA, pertanto, per tagliare le tasse e lasciare più soldi in tasca a famiglie e imprese senza mettere a rischio i conti pubblici c’è solo una cosa da fare: tagliare la spesa pubblica improduttiva. Misura, quest’ultima, che sebbene sia prevista nella prossima legge di bilancio dovrebbe, però, avere una dimensione economica del tutto insufficiente.

  • Dal 1973 incassati 148 miliardi

Negli ultimi 50 anni la politica dei condoni adottata nel nostro Paese ha consentito all’erario di incassare complessivamente 148,1 miliardi di euro (importo rivalutato al 2022). In termini economici, la sanatoria fiscale del 2003[1] è stata quella più “redditizia” per le casse dello Stato: in 6 anni (2003-2008) tra concordato fiscale, chiusura liti pendenti, definizione ritardi od omessi versamenti, regolarizzazione delle scritture contabili, etc., sono stati “recuperati” 28 miliardi di euro. Seguono il condono tombale introdotto nel 1991[2] che fino al 1994 ha garantito 10,4 miliardi e il concordato/sanatoria delle scritture contabili istituito nel 1995[3] che fino al 2000 ha assicurato 8,4 miliardi di euro di gettito.

Va segnalato che i gettiti riportati nella Tab. 1 sono quelli di ciascun anno e non si riferiscono solo ad un particolare tipo di condono. Gli incassi relativi a ciascuna misura, infatti, si distribuiscono in più anni. Tuttavia, in questa elaborazione sono stati ordinati secondo l’annualità in cui il legislatore li ha introdotti. Va inoltre sottolineato che gli importi sono stati estrapolati dalla contabilità nazionale dell’Istat che, in base alle regole di imputazione, sono pressoché in linea con l’effettivo incasso (così come previsto nelle disposizioni del Sec 2010). E sebbene siano eticamente molto discutibili, anche dal lato economico l’applicazione dei condoni non ha garantito grossi risultati economici alle casse dello Stato. Anzi.

  • L’evasione fiscale per regioni: Veneto virtuoso

Alla luce degli incassi ottenuti a partire dal 1973, possiamo affermare che gli scudi, i concordati, le rottamazioni, i condoni, le sanatorie e le pacificazioni fiscali hanno contribuito in misura molto modesta a contrastare l’evasione fiscale che nel nostro Paese rimane ancora molto elevata e pari a quasi 90 miliardi di euro all’anno.  Ricordiamo che nel 2020, ultimo dato disponibile, il peso dell’economia non osservata sul valore aggiunto nazionale era all’11,6 per cento, pari a 174,6 miliardi di euro. Di quest’ultimo importo, l’economia sommersa era pari a 157,4 miliardi e le attività illegali 17,3 miliardi. L’evasione fiscale e contributiva, invece, si aggirava attorno ai 90 miliardi di euro (78,9 miliardi imputabili all’evasione tributaria e 10,8 miliardi all’evasione contributiva).  Applicando al valore aggiunto sommerso un coefficiente determinato dal rapporto del gettito fiscale e il valore aggiunto desumibile dalla contabilità nazionale al netto dell’economia non osservata, l’Ufficio studi della CGIA è riuscito a calcolare anche l’evasione a livello regionale. In buona sostanza, a fronte di 90 miliardi di evasione fiscale all’anno, è come se a ogni 100 euro di gettito incassato dal fisco, comunque gli italiani ne evadessero mediamente 13,2.  Se la stessa simulazione la riproduciamo a livello regionale, la situazione più critica la scorgiamo nel Mezzogiorno: nella classifica di euro evasi ogni 100 euro incassati, in Puglia gli evasori se ne trattengono 19,2 euro, in Campania 20 e in Calabria, maglia nera d’Italia, 21,3.  Si tratta di cifre doppie rispetto ai 10,6 euro che si registrano in Friuli Venezia Giulia, ai 10,2 euro in Provincia di Trento e ai 9,5 euro in Lombardia. Il territorio nazionale più fedele al fisco è la Provincia di Bolzano che presenta un’evasione di soli 9,3 euro ogni 100 incassati. Il Veneto con una percentuale di evasione pari all’11,4 per cento è collocato nella parte bassa della graduatoria (vedi Tab. 2). 

  • L’abusivismo edilizio “tracima”, soprattutto nel Mezzogiorno: nel Veneto, invece, dimensioni contenutissime

Dai condoni edilizi introdotti dal legislatore nel 1985[4], nel 1994[5] e nel 2003[6] si stima che i Comuni abbiano incassato poco più di 15 miliardi di euro (importo non attualizzato al 2022).  Nel primo il gettito è stato pari a 3,1 miliardi, nel secondo a 5,2 miliardi e nel terzo a poco più di 7 miliardi. Anche in questo caso, così come per le sanatorie di natura fiscale, gli incassi sono stati decisamente più contenuti delle aspettative. Nel condono introdotto dal governo Craxi I fu incassato solo il 58 per cento del gettito previsto, quello approvato dal governo Berlusconi I il 71 per cento e quello istituito dal governo Berlusconi II solo il 34,5 per cento. E nonostante queste misure fossero state approvate anche con l’obbiettivo di porre fine al fenomeno dell’abusivismo edilizio, i risultati ottenuti sono stati insignificanti.  Gli ultimi dati del Cresme riportati dall’Istat ne “Il benessere equo e sostenibile in Italia” fotografano una situazione ancora molto preoccupante. Sebbene negli ultimi in anni sia in leggero calo, nel 2022 l’abusivismo edilizio[7] ha registrato il suo picco massimo in Basilicata e in Calabria, entrambe con una percentuale del 54,1 per cento. Seguono la Campania con il 50,4 per cento, la Sicilia con il 48,2 per cento e la Puglia con il 34,8 per cento. Le regioni, infine, meno interessate dalla “piaga” dell’abusivismo edilizio sono state il Piemonte e la Valle d’Aosta, tutte e due con il 4,2 per cento, e, in particolar modo, il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, ambedue con un livello del 3,3 per cento. Il dato medio nazionale si è attestato al 15,1 per cento. Anche in questo caso il Veneto con il 5,3 per cento è tra le regioni meno interessate da questa piaga sociale.

Tab. 1 – Serie storica dei principali condoni fiscali ed edilizi approvati in Italia ([8])

Anni Principali condoni Gettito
di competenza dell’anno
(in milioni di euro)
  Anni Coefficienti

di rivalutazione
(Istat)

Gettito
(in milioni di euro)
1973 Fiscale 1.549   1973 16,17 25.046
1976 Valutario 1.032   1976 9,92 10.232
1982 Fiscale
(Legge 516/1982).
Edilizio
1.258   1982 3,86 4.851
1983 3.309   1983 3,35 11.095
1984 914   1984 3,03 2.772
1985 81   1985 2,79 226
1986 200   1986 2,63 526
1987 90   1987 2,52 226
1988 369   1988 2,40 884
1989 Sanatoria irregolarità formali
(Legge 154/1989)
904   1989 2,25 2.032
1990 227   1990 2,12 481
1991  

Tombale
(Legge 413/1991)

530   1991 1,99 1.055
1992 5.901   1992 1,89 11.147
1993 3.542   1993 1,81 6.422
1994 395   1994 1,74 689
1995 Concordato (1995)
e Sanatoria scritture contabili.

Edilizio

4.699   1995 1,66 7.782
1996 2.178   1996 1,59 3.472
1997 545   1997 1,57 853
1998 651   1998 1,54 1.002
1999 212   1999 1,52 321
2000 82   2000 1,48 121
2001 Scudo fiscale
DL 350/2001
74   2001 1,44 106
2002 2.276   2002 1,40 3.196
2003 Sanatoria fiscale
(Legge 289/2002)
concordato, chiusura liti, definizione ritardati o omessi versamenti, regolarizzazione scritture contabili e del magazzino.

Edilizio

17.579   2003 1,37 24.101
2004 8.227   2004 1,34 11.057
2005 1.807   2005 1,32 2.387
2006 177   2006 1,30 229
2007 149   2007 1,27 190
2008 98   2008 1,23 121
2009 Scudo Fiscale
DL 78/2009 e DL 103/2009
5.219   2009 1,23 6.393
2010 916   2010 1,21 1.105
2011 100   2011 1,17 117
2012 158   2012 1,14 180
2013 84   2013 1,13 95
2014 103   2014 1,13 116
2015 Emersione dei capitali all’estero (voluntary disclosure);
definizione liti pendenti e rottamazione cartelle
L 186/2014 DL 193/2016; l. 232/2016; DL 50/2017; dl 148/2017
297   2015 1,13 334
2016 4.208   2016 1,13 4.742
2017 1.135   2017 1,12 1.266
2018 Definizione processi verbali di constatazione, liti pendenti, rottamazione cartelle, sanatoria irregolarità formali;
DL 119/2018; L 145/2018; DL 34/2019
427 2018 1,10 471
2019 210 2019 1,10 230
2020 111 2020 1,10 122
2021   152 2021 1,08 164
2022 Fiscale L 197/2022 ([9]) 187 2022 1,00 187
  TOTALE (valore nominale) 72.362 Totale (valore reale) 148.147

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati ISTAT, Agenzia delle Entrate (FiscoOggi) 

Tab. 2 – Stima del gettito tributario e contributivo evaso per Regione

(anno 2020)

Territori Economia non osservata in % del Valore aggiunto regionale Imposte e contributi

evasi
(in milioni €)

% di

evasione

fiscale

(*)

Calabria 18,8 2.730 21,3
Campania 17,7 8.474 20,0
Puglia 17,0 5.764 19,2
Sicilia 16,8 6.586 19,0
Sardegna 15,8 2.401 17,8
Molise 15,4 440 17,4
Basilicata 14,6 791 16,5
Umbria 13,7 1.358 15,5
Abruzzo 13,6 1.943 15,4
Marche 13,1 2.430 14,9
Toscana 12,5 6.272 14,1
Liguria 11,7 2.479 13,3
Lazio 11,3 9.821 12,8
Valle d’Aosta 10,5 219 11,9
Piemonte 10,3 6.097 11,7
Veneto 10,1 7.150 11,4
Emilia Romagna 10,1 7.129 11,4
Friuli Venezia Giulia 9,4 1.608 10,6
Prov. Aut. Trento 9,0 846 10,2
Lombardia 8,4 14.665 9,5
Prov. Aut. Bolzano 8,2 918 9,3
ITALIA 11,6 90.119 13,2
Nord-ovest 9,2 23.459 10,3
Nord-est 9,8 17.651 11,1
Centro 12,0 19.881 13,6
Mezzogiorno 16,8 29.128 19,0

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze e ISTAT

Nota: la stima del gettito fiscale evaso a livello regionale è stata effettuata applicando al valore aggiunto sommerso di ogni regione un coefficiente determinato dal rapporto del gettito fiscale e il valore aggiunto desumibile dalla contabilità nazionale al netto dell’economia non osservata.

(*) Importo evaso ogni 100 euro di gettito incassato 

Nota: i valori di Piemonte e Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, Umbria e Marche, Abruzzo e Molise, Basilicata e Calabria sono

[1] Governo Berlusconi II, ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti.

[2] Governo Andreotti VII, ministro delle Finanze, Rino Formica.

[3] Governo Dini, ministro delle Finanze, Augusto Fantozzi.

[4] Governo Craxi I, ministro dei Lavori Pubblici, Franco Nicolazzi.

[5] Governo Berlusconi I, ministro dei Lavori Pubblici, Roberto Maria Radice.

[6] Governo Berlusconi II, ministro dell’Ambiente e tutela del territorio, Altero Matteoli.

[7] Numero di costruzioni abusive per 100 costruzioni autorizzate dai Comuni.

[8] Il gettito rappresentato in tabella è quello di competenza di ciascun anno e non si riferisce ad un singolo condono. Infatti gli incassi relativi alle varie forme di sanatorie tendono a diluirsi nei vasi anni e anche a sovrapporsi. I condoni sono ordinati nell’ordine cronologico in cui sono stati varati

[9] La Legge di Bilancio 2023  (L. 197/2022) ha previsto: la definizione agevolata delle somme dovute a seguito dei controlli automatizzati delle dichiarazioni (definizione degli avvisi bonari); la sanatoria delle irregolarità formali; il ravvedimento speciale delle dichiarazioni presentate; la definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento; la definizione agevolata delle controversie tributarie; la rinuncia agevolata dei giudizi tributari pendenti in Cassazione; la regolarizzazione degli omessi versamenti di rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo/mediazione e conciliazione giudiziale; la definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione (rottamazione delle cartelle.

 

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