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Due pianisti nel Novecento, talento, passione, e vite nel romanzo di Massimo Contiero

Sarà presentato venerdì 17 febbraio alle ore 17:30 in Accademia dei Concordi di Rovigo il romanzo di Massimo Contiero “Due pianisti, talento e volontà”.

Dopo i saluti del professor Matteo Santipolo dell’Accademia, Ursula Andreose (traduttrice freelance) e Leonardo Raito (storico e scrittore) presenteranno il volume colloquiando con l’autore.

Tutti i libri di Massimo Contiero hanno al centro la musica. Così i saggi dedicati a Beethoven o Messinis, così anche questo “Due pianisti” (pp. 344), che è invece un romanzo con tratti che sembrano avere qualcosa di autobiografico.

Del resto Massimo Contiero è musicista, è critico musicale, ha diretto i Conservatori di Rovigo e Venezia, è attualmente Presidente dell’Associazione Francesco Venezze; ha dunque condiviso tutta la vita con la musica. Un po’ come i due protagonisti del romanzo, che attraversa buona parte del Novecento, raccontando vite in cui il pianoforte occupa sempre il centro della scena.

Domenico e Erminia (questi i nomi dei protagonisti) si incontrano all’inizio e alla fine del libro, per il resto hanno vite parallele, che continuano a sfiorarsi, senza però toccarsi. Anche perché, come suggerisce il sottotitolo (talento e volontà) sono pianisti simili ma diversi: lei è talento cui si aggiunge volontà, lui è volontà cui si aggiunge talento.

Come a dire che un musicista ha bisogno di tutte e due le cose, ma in modo in cui queste si compongono e dispongono può essere per ognuno diverso e portare ad esiti non sovrapponibili.

Domenico è cresciuto nella cultura musicale, ha un padre che ascolta i 78 giri di musica classica già negli anni Trenta, ama la storia della musica, arriva al pianoforte tardi dopo aver costruito la propria passione.

Erminia è invece musicista di per sé, senza aver ascoltato nulla in famiglia, armata di una memoria prodigiosa per le note, subito amata da maestri che colgono il suo naturale talento.

Si conoscono da bambini nella “piccola città” (forse la Rovigo di Contiero) che non ha ancora un Conservatorio (c’è invece nella “grande città” e nella “città ducale” che le sono vicine) e poi si rincontrano molti anni dopo, al termine di percorsi assolutamente diversi, ritrovando però gli stessi sentimenti.

Due percorsi iniziatici che sono insieme musicali e sentimentali, ma senza sdolcinature, né in un senso né nell’altro.

Anzi la scrittura di Contiero è nitida, senza fronzoli, si pone al servizio di due storie di formazione che si alternano di capitolo in capitolo.

Erminia brucia le tappe, corre verso un successo che tutti le pronosticano, perché per lei il pianoforte è da sempre tutto, una vocazione assoluta che persegue con una determinazione pari al talento.

Domenico avanza faticosamente, parte in ritardo e trova mille ostacoli, ma li supera con una passione costruita giorno dopo giorno, costringendo mani che all’inizio non scivolano come quelle di Erminia sul pianoforte.

Ma ad un certo punto il percorso di Erminia si incrina (il matrimonio, i figli) ed è lì che Domenico la ritrova e di nuovo uniti possono riprendere la strada.

Un racconto che parte nel primo Dopoguerra (e anche prima con la storia delle famiglie) e affianca musica e vita intrecciandole continuamente (anche con qualche personaggio reale) perché fare il pianista non è solo un mestiere.

L’iniziativa è stata organizzata dall’Arci di Rovigo in collaborazione con l’Accademia dei Concordi nell’ambito del Progetto ABC – Armonia, Benessere e Condivisione finanziato dalla Regione del Veneto con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali.

L’entrata è libera.

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