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Galleria d’arte diffusa. Le opere di Gabbris Ferrari in città

Dopo la collocazione di “Notte romantica con lucciole” al Salone d’Onore del Municipio di Rovigo, la Fondazione Banca del Monte di Rovigo ha ufficializzato anche la concessione in comodato d’uso delle opere del maestro Gabbris Ferrari “Scuola Media 3° B 1950: lavagna con memoria” e “I doni augurali nella dimora degli Argonauti” rispettivamente all’IIS Viola Marchesini Rovigo, il 31 maggio, e al Liceo Scientifico Paleocapa, il 4 giugno.

La prima opera “Scuola Media 3° B 1950: lavagna con memoria“, esposta nell’ampio e luminoso atrio dell’Istituto Viola-Marchesini, è composta da legni di recupero (quei legni che Gabbris amava raccogliere sulle spiagge dell’amato Delta del Po insieme all’amico Giorgio Mazzon) su una struttura lignea, con acrilico e materiali combusti. Di notevoli dimensioni, presenta un fondale nero su cui vi è una composizione di solidi bianchi realizzata  con spessori minimi ma che bene rendono l’idea plastica e volumetrica. Unici colori sono, dunque, il bianco ed il nero ad esaltare le forme, oggetto continuo di studio dell’artista specie nell’ultimo periodo,  raccordate ai ricordi della giovinezza e dei primi insegnamenti artistici. L’opera-scultura è stata esposta alla mostra “Il paesaggio inquieto” che il maestro Ferrari ha realizzato, con il sostegno della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, nel 2012 in Pescheria Nuova.

A presentarla agli studenti, a cui il progetto di divulgazione artistico-culturale della Fondazione è rivolto, è stata la professoressa Micol Andreasi che, richiamando il personale ricordo del maestro, che si incrociava spesso nei pressi del Teatro Sociale, ha tracciato il ritratto di un artista eclettico, la sua formazione, la sua poetica per avvicinare i ragazzi alla comprensione dell’opera introducendone dapprima la personalità dell’autore. Presenti alla cerimonia di ufficializzazione la dirigente Isabella Sgarbi, il prof. Cesare Lamantea e il presidente della Fondazione Giorgio Lazzarini che ha espressamente dichiarato la finalità del progetto della galleria d’arte diffusa per far conoscere l’artista e l’opera soprattutto ai giovani. L’atrio e i ballatoi dei vari piani dell’istituto, in occasione della cerimonia, erano gremiti di studenti, attenti ed interessati, che attendevano l’illustrazione dell’opera che da qualche giorno aveva attirato la loro curiosità, facendo bella mostra di sé e, nel contempo, impreziosendo lo spazio dell’edificio scolastico.

I doni augurali nella dimora degli Argonauti” è l’opera, esposta  all’auditorium M. Hack del Paleocapa, la cui consegna ufficiale è stata celebrata alla presenza della dirigente scolastica Cristina Gazzieri, del presidente della Fondazione Banca del Monte di Rovigo e di rappresentanti della Provincia di Rovigo e del Comitato Gabbris Ferrari oltre che di diverse classi del liceo scientifico. Si tratta di un’opera di grande dimensione, composta da pannelli, che Gabbris Ferrari ha realizzato nel 2012 sul tema del viaggio,  un argomento caro all’artista. Il dipinto, eseguito con tecnica mista su supporto ligneo, dai colori vivaci e caratterizzato da un segno volutamente naif,  propone in modo aprospettico i doni votivi degli argonauti agli dei prima di partire alla ricerca del vello d’oro. Su un grande ripiano di marmo bianco si notano elementi quali un poliedro, una doppia piramide, un fiore segnavento dentro un vaso, una trottola e un amuleto con scarabeo. Di fronte, un’antica stele rinnova la leggenda che Giasone sia transitato anche per le valli del Po. A presentare l’opera è stata la docente del Paleocapa Sofia Teresa Bisi che ha inquadrato l’autore e la sua passione per l’arte fin da giovanissimo, la sua formazione con Angelo Prudenziato, già allievo di Morandi, e che poi ha indirizzato il suo talento in tante e diverse direzioni: dalla pittura astratta a quella materica, dalla regia alla scenografia, dalla scultura al teatro dei burattini, fino alla drammaturgia e all’urbanistica. Nel suo ruolo come assessore alla cultura, dal 1994 al 2000, si è adoperato per la realizzazione del Museo dei Grandi Fiumi, pensato come un grande e accattivante allestimento scenografico, in cui il pubblico viene rapito non solo dai reperti, ma anche dal coinvolgimento creato dal percorso e dalle strutture. Merito di Ferrari anche alcuni spazi urbani come Teatro Studio, la Pescheria Nuova e molti altri.

Il progetto della Fondazione sta quindi procedendo alacremente. L’Ente è all’opera per ampliare il percorso artistico includendo altri edifici scolastici e pubblici. In autunno sono previste altre collocazioni e la realizzazione di un pieghevole illustrativo delle opere di Gabbris Ferrari in città esposte ed accessibili che vanno a comporre la “Galleria d’arte diffusa” in cui sono compresi i dipinti che la Fondazione ha concesso al Conservatorio di musica Francesco Venezze, all’IIS De Amicis, all’Accademia dei Concordi presso lo Spazio Studio di Palazzo Nagliati, al Comune di Rovigo presso il Museo dei Grandi Fiumi, oltre che il Salone del Municipio. Nel percorso saranno comprese anche opere della stessa Fondazione e le grandi sculture lignee presso il Teatro Sociale.

L’idea di istituire la Galleria d’arte diffusa è nata dalla Fondazione Banca del Monte di Rovigo che, ricevuta la generosa donazione della signora Meri Veronese, si è impegnata a valorizzare le opere d’arte e la figura di Gabbris Ferrari e a portarle a conoscenza a più persone possibili. Anche come segno di riconoscenza per quanto il maestro ha fatto per la sua città.

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