Riteniamo doveroso replicare, per ora con questa ulteriore comunicazione scritta, in attesa di un improcrastinabile confronto diretto e doveroso nelle sedi istituzionali deputate (Assemblea del Consiglio di Bacino ed Assemblea di controllo analogo della Società), a quanto sostenuto dal Sindaco di Rovigo con le dichiarazioni rilasciate alla stampa locale, in risposta alla nostra presa di posizione sull’impianto di smaltimento FORSU e Verde di Ecoambiente.
Il Sindaco del capoluogo, rivendicando ancora una volta, come non lo sapessimo, la sua posizione di socio di maggioranza ASSOLUTA nella Società, ritiene di avere il diritto di decidere in autonomia le sorti dell’impianto, in assenza di una discussione e una decisione condivisa con gli altri 49 comuni costituenti il Bacino dei Rifiuti provinciale e il restante 49 per cento delle quote di capitale della società.
E’ bene ricordare al Sindaco e a tutti i colleghi che la decisione di includere l’impianto per lo smaltimento del FORSU e del verde in località Sarzano è stata approvata dall’Assemblea del Consiglio di Bacino e di Controllo analogo della Società nell’anno 2020 ed ha comportato l’inserimento dell’opera nel Piano Industriale dell’Azienda tra le opzioni strategiche indispensabili alla realizzazione degli obiettivi di riorganizzazione del ciclo integrato dei rifiuti del Polesine.
Ricordiamo altresì che il Piano Industriale è uno dei documenti fondamentali su cui si basa la fiducia degli Istituti di credito che erogano finanziamenti ad Ecoambiente e ne garantiscono la sopravvivenza finanziaria.
Evidente che mettere in discussione la realizzazione dell’impianto avrà ricadute ulteriori sugli assetti economico-finanziari futuri dell’azienda.
Anche di questo siamo preoccupati noi sindaci ed Amministratori che, come voi tutti, hanno a cuore le sorti della NOSTRA Società e, conseguentemente, respingiamo con sdegno le provocazioni del Sindaco di Rovigo quando chiede la sottoscrizione di fidejussioni bancarie ad alcuni soci a garanzia della realizzazione dell’impianto. Fidejussioni che, ovviamente, non sono dovute dai soci perché non previste e prevedibili in nessuna disposizione statutaria e tanto meno sono state mai chieste ai singoli comuni soci dagli istituti bancari che hanno accordato crediti e fiducia alla Società basandosi sul piano industriale e sull’affidabilità della stessa. Richiesta bizzarra, quindi, utile solo a gettare come sempre “fumo negli occhi”, allo scopo di creare timori ingiustificati e portare l’opinione pubblica dalla propria parte screditando e irridendo chi si oppone.
Diciamo a tutti di smettere di fare propaganda politica e ritornare con competenza ad occuparci responsabilmente e con coraggio della “cosa pubblica”. Ecoambiente è di tutti i cittadini polesani ed eroga un servizio fondamentale per il benessere collettivo. Tutti noi vogliamo i servizi migliori al prezzo più basso possibile, ed il nostro impegno costante di Amministratori è proprio quello di rafforzare la Società per metterla nelle condizioni ottimali per raggiungere questi obiettivi, non quello di danneggiarla o svenderla al miglior offerente.
Ci dispiace per questo modo di intendere la politica ed i rapporti con i colleghi, ma noi non ci facciamo intimidire e continuiamo a fornire notizie corrette alle persone disposte a capire e a ragionare.
Si sta discutendo dell’opportunità e della necessità di realizzare un impianto previsto negli obiettivi strategici della Società, già finanziato con un contributo pubblico sul PNRR di 12.000.000 di euro, e non di fantasie di alcuni sindaci irresponsabili o faziosi, come lei vorrebbe far credere. Impianto che ci consentirà di internalizzare anche lo smaltimento del FORSU e del verde, fissando per sempre il costo dello smaltimento che oggi invece affidiamo a fornitori esterni, pagando il prezzo di mercato. Prezzo che al contrario, come chiunque sa, può cambiare nel tempo. Vi sembra sbagliato? A noi sembra lampante, ma a qualcuno no evidentemente.
Oggi Ecoambiente paga al mercato (fornitori esterni) per il servizio di smaltimento del FORSU e del verde oltre 3.000.000 di euro all’anno. Bel business vero? Ecco, questi soldi realizzando l’impianto ( finanziatoci al 60% dal PNRR) ce li possiamo tenere (tutti noi cittadini del Polesine) e realizzare anche entrate dalla vendita del biogas prodotto. Se lo fanno altri che ci forniscono il servizio abbiamo capito che lo possiamo fare anche noi, o no? E perché no? E se non siamo costretti a pagare i prezzi del mercato può anche succedere che ci risparmiamo qualche centinaio di migliaia di euro e abbassiamo le tariffe agli utenti. Non vi sembra una buona cosa?
Ce lo spieghi e ve lo spieghi il Sindaco di Rovigo o chi non è d’accordo. Ve lo spieghi chi ci chiede provocatoriamente una fidejussione per garantirsi da presunte perdite dell’impianto ma non si preoccupa di spiegare come garantire la Società e i soci nel caso non improbabile che mediante il ricorso ai servizi del mercato anche in futuro fossimo costretti a pagare tariffe molto più alte di adesso. Potremmo chiedere per questo al Sindaco di Rovigo una fidejussione per la copertura dei rischi sull’aumento dei prezzi di mercato, ma siamo seri e non lo facciamo perché scadremmo anche noi nel ridicolo.
Tornando ai contenuti delle dichiarazioni del Sindaco ai giornali, ci dispiace dover sottolineare dei passaggi del suo intervento che riteniamo molto imbarazzanti se non preoccupanti.
Per questo riteniamo necessario riportare testualmente una parte delle sue dichiarazioni.
“…il vero rischio potrebbe essere quello di dover chiedere ai cittadini polesani, per poter garantire la sostenibilità finanziaria dell’investimento, di dover pagare, per il conferimento della frazione umida, una tariffa di 90 euro a tonnellata…anziché 47,82 euro come previsto. Una bella differenza che deve essere oggetto di studio ed approfondimento,…Proprio per questo ho chiesto all’Ad di Ecoambiente,…,di verificare mediante professionisti di sua fiducia il piano economico”.
Il sindaco di Rovigo ha chiesto all’Ad di Ecoambiente di far fare un’ulteriore perizia. E l’Ad di Ecoambiente, a quanto pare senza una decisione del Consiglio di Amministrazione e solo obbedendo alla richiesta di uno dei soci, l’ha fatto? Decisione gravissima che minimo necessita di chiarimenti nelle Assemblee dei soci e nel Consiglio di Amministrazione stesso.
Chi paga questa ulteriore perizia arrivata in data odierna, con una celerità inimmaginabile, ai comuni e che stiamo analizzando, e quanto costa? L’Ad di Ecoambiente? Il Comune di Rovigo? Noi soci e cittadini del Polesine no, non la vogliamo pagare.
No perché già il Comitato di Bacino (organo esecutivo dell’Assemblea di Bacino) ha deliberato nel mese di febbraio l’incarico per una perizia di revisione del Piano Economico dell’impianto, anche se noi abbiamo manifestato pubblicamente la nostra contrarietà. Perizia in corso di esecuzione, il cui esito è previsto a brevissimo, che dovrebbe essere costata all’incirca 20.000 euro.
Ma siamo impazziti? Che necessità aveva il Sindaco di Rovigo di commissionare una nuova onerosa e diversa perizia direttamente tramite l’Ad di Ecoambiente? Non si fida del Comitato, del Direttore e del Presidente del Consiglio di Bacino (Presidente Tiziano Menon, consigliere comunale di maggioranza di Rovigo e indicato dal comune di Rovigo stesso)? Cosa c’è sotto? Dove si vuole arrivare? Stiamo verificando e riscontrando che si tende ad ottenere e presentare un risultato che confermi il costo presunto di 90 euro a tonnellata per la gestione dell’impianto come dal Sindaco già stranamente anticipato già lunedì nelle sue dichiarazioni alla stampa, contrariamente alla costo determinato nel piano economico di Ecoambiente di € 48 a tonnellata? Neanche la pazienza di attendere gli esiti della due diligence commissionata dal suo Presidente e che potrebbe anche confermare i dati del Piano Economico di Ecoambiente?
Concludiamo questa nostra informativa condividendo invece le preoccupazioni del Sindaco di Rovigo circa i tempi di realizzazione dell’impianto. E le chiediamo, per questo, vista anche la sua più volte ribadita posizione di socio di maggioranza assoluta nella Società, di farsi parte attiva e diligente, assieme naturalmente a tutti gli altri amministratori polesani, verso la Provincia e i suoi amministratori (sindaci soci di Ecoambiente) affinché si concluda nel più breve tempo possibile l’iter autorizzativo, evitando ulteriori perdite di tempo, e si dia inizio senza indugi alla realizzazione dell’impianto per arrivare alla conclusione entro il 30 giugno 2026. Ricordando a tutti che fino ad oggi abbiamo già pagato oltre 200.000 euro per le spese di progettazione e perizie che potrebbero essere contestate dalla Corte dei Conti nel caso in cui si decidesse di non realizzare l’impianto. Uniti ce la possiamo fare.
Condiviso e sottoscritto da un gruppo di Sindaci ed Amministratori di Centro Sinistra e altre espressioni politiche.