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Marmolada. Una tragedia figlia della rottura degli equilibri naturali

Mentre esprimiamo tutto il nostro cordoglio e vicinanza ai familiari delle vittime e il ringraziamento per chi si è immediatamente prodigato nella ricerca dei superstiti e nel recupero dei corpi di chi purtroppo ha perso la vita, non possiamo esimerci dall’ esprimere le nostre riflessioni.

L’enorme ondata di caldo di queste settimane ha accelerato il processo da tempo in corso di esaurimento dei ghiacciai dell’arco alpino. La velocità con cui si riducono i ghiacciai va ben oltre le stesse previsioni degli stessi scienziati che da decenni studiano il fenomeno.

Il legame con i cambiamenti climatici è un’evidenza ormai inconfutabile.

L’ utilizzo dissennato delle fonti fossili e lo sfruttamento insostenibile delle risorse naturali ha prodotto il disastro che ormai è sotto gli occhi di tutti, che nella stessa crisi idrica manifesta l’insensatezza di un modello di sviluppo, sociale ed economico, che si è fondato e continua a fondarsi su una logica predatoria del territorio e della natura.

Vale per le produzioni agricole e quelle industriali, assoggettate alla incontenibile ricerca del profitto che non conosce e riconosce alcun limite. Da tempo diciamo che le potenti e terribili contraddizioni del nostro tempo possono avere risposte solo in un radicale cambiamento di questo modello di sviluppo.

Mentre abbiamo squadernato sotto i nostri occhi il progredire degli effetti devastanti dei cambiamenti climatici si continua a riproporne invece la sostanziale continuità, sulla spinta di un blocco di interessi che fino ad ora ha imposto la sua egemonia. Mentre crollano i ghiacciai, si riduce la disponibilità delle risorse idriche, aumenta l’inquinamento, la pandemia continua a correre e i tamburi di guerra risuonano in ogni parte del globo, accelerando crisi sociale e crisi climatica, la disponibilità di risorse che continua a rarefarsi viene ancora indirizzata a progetti di grandi opere, alla realizzazione di eventi come le Olimpiadi invernali di Cortina che diventano ogni giorno più incredibili o alla spesa per armamenti.

Bisogna costruire l’alternativa popolare al blocco di interessi che si fonda sulla riproduzione di un modello sociale ed economico che ha costruito le sue fortune sullo sfruttamento intensivo del lavoro e della natura per garantirci una vita degna e un futuro.

 Comitato Politico Regionale Veneto

 Rifondazione Comunista – Se

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