La figura di Giacomo Matteotti, emblema di giustizia sociale e difesa dei diritti, è stata al centro dell’incontro “L’attualità del pensiero di Matteotti a favore degli ‘ultimi’”, organizzato dalla Cgil Rovigo con il patrocinio della Provincia e in collaborazione con la Casa Museo Matteotti, Anpi Rovigo e il Comitato Provinciale Polesano Celebrazioni Matteotti.
Enrico Ferrarese, Presidente della Provincia di Rovigo, ha evidenziato il valore universale del messaggio matteottiano: “Tramandare il pensiero di Matteotti è un dovere. Il tema della vicinanza agli ‘ultimi’ resterà centrale anche tra cent’anni, e iniziative come questa rafforzano il legame tra passato e futuro, avvicinando le nuove generazioni alla sua visione”.
Walter Veltroni, giornalista, scrittore e regista, ha offerto una riflessione appassionata, sottolineando come Matteotti debba essere ricordato non solo per il suo martirio, ma per la sua visione politica e la capacità di anticipare le sfide del suo tempo. “Matteotti – ha spiegato – è spesso relegato al ruolo di martire del fascismo, ma non abbastanza valorizzato per la forza e la modernità del suo pensiero. La sua battaglia politica non era solo contro un regime, ma per la giustizia sociale, l’equità e la democrazia. Il suo impegno per gli ultimi era radicale: una scelta di vita che travalicava le appartenenze sociali e politiche, rendendolo un riformista di rara coerenza”.
Veltroni ha ricordato come Matteotti avesse denunciato il fascismo come dittatura emergente quando molti ancora lo consideravano un fenomeno temporaneo: “La sua coscienza lo ha portato a sacrificare la vita per difendere la libertà e la dignità di tutti. È un esempio da seguire, perché ci insegna a non chiudere gli occhi di fronte alle ingiustizie e a vigilare contro le minacce alla democrazia, che spesso si corrode lentamente, come ammoniva Piero Calamandrei”.
Maria Lodovica Mutterle, Direttrice della Casa Museo Matteotti, ha richiamato il legame del politico polesano con il territorio e il suo impegno per la modernizzazione dal basso attraverso la valorizzazione di corpi intermedi come Comuni e scuole, elementi essenziali del suo riformismo.
Il dibattito, moderato dalla giornalista Rai Maria Pia Zorzi, ha affrontato anche temi contemporanei come la precarietà lavorativa, con l’intervento di Luigi Giove, Segretario Organizzativo della Cgil Nazionale, che ha sottolineato: “Gli ‘ultimi’ di oggi, come i precari e i lavoratori invisibili, sono la sfida che la politica deve affrontare con coraggio. Difendere i loro diritti significa dare concretezza ai valori di democrazia e libertà che Matteotti ha incarnato”.
L’incontro si è concluso riaffermando l’attualità dei valori matteottiani: non solo un’eredità da ricordare, ma un invito all’azione per rendere giustizia sociale e democrazia una realtà viva e concreta anche nel presente.